Il peggioramento della situazione economica è stato determinato soprattutto dagli indicatori della produzione e del flusso di ordinativi, spiegano gli economisti della banca in un comunicato odierno. Le società industriali hanno inoltre subito un ulteriore peggioramento della redditività.
Nonostante la flessione della maggior parte degli indicatori, le PMI e le grandi imprese hanno comunque giudicato ancora soddisfacente il loro andamento generale degli affari. Per i grandi gruppi questo rappresenta peraltro un peggioramento, dopo che all'inizio dell'anno avevano definito buona la situazione economica. Sul fronte delle PMI la percezione è invece stabile da alcuni mesi: prima, per due anni, le PMI avevano definito cattivo l'andamento degli affari.
In generale l'andamento è migliore per le imprese dei servizi, maggiormente orientate al mercato interno. L'edilizia continua a trarre vantaggio dai tassi di interesse bassi e dal flusso migratorio, fermo restando che le incertezze sono aumentate. Le PMI del commercio al dettaglio si confrontano con proventi in calo: numerosi clienti acquistano all'estero e online. Nel turismo, la forza del franco continua ad avere un impatto negativo sulle presenze di ospiti stranieri, mentre i vacanzieri svizzeri sono attratti all'estero.
Stando agli specialisti di UBS in linea di principio il vero solco che attraversa l'economia svizzera non è quello che divide le grandi imprese dalle PMI, quanto piuttosto i settori orientati alle esportazioni da quelli rivolti al mercato interno. Mentre i primi hanno potuto affermarsi bene nel contesto economico attuale, i secondi continuano a soffrire a causa della debole domanda proveniente dall'estero.