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ITALIA16enne violentata dal branco: «Penso che mai dimenticherò»

28.06.16 - 14:17
La giovane di San Valentino al Torio ha spiegato di essersi fidata di un "mostro"
Archivio Ti-Press
16enne violentata dal branco: «Penso che mai dimenticherò»
La giovane di San Valentino al Torio ha spiegato di essersi fidata di un "mostro"

SAN VALENTINO AL TORIO - «Pugnalata da chi credevo fosse mio amico facendomi lasciare un segno indelebile che non dimenticherò facilmente, anzi, penso che mai dimenticherò». Con queste parole la 16enne violentata da cinque giovani a San Valentino al Torio, nel Salernitano, ha trovato il coraggio di dire la sua su Facebook.

«Forse la colpa è stata mia che mi sono fidata di un “mostro” ma ringrazio anche me stessa che mi sono fatta forza ed ho raccontato tutto ai miei andando dai carabinieri a sporgere denuncia. Grazie a tutti per esservi preoccupati... anche se non posso dirvi che sto bene... perché la “scossa” l’ho avuta».

I cinque ragazzi fra i 15 e i 17 anni hanno trascinato la giovane in un posteggio sotterraneo poca distante dalla casa della 16enne e hanno abusato a turno di lei. «Ora hanno confessato tutto ai carabinieri - continua la ragazza - mi dispiace per i loro genitori. Grazie a tutti».

E i ragazzi saranno giudicati per quello che hanno fatto grazie al coraggio di questa giovane che ha denunciato prima ai genitori poi ai carabinieri quanto subito. I cinque incensurati sono stati condotti al Centro di Prima Accoglienza e sono a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno.

Le indagini proseguno anche per chiarire cosa abbia mosso tanta violenza. Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno, ha dichiarato all’huffingtonpost.it: «Contatteremo la famiglia, non solo per farle sentire la vicinanza di tutta l'amministrazione, ma anche per darle tutto il sostegno umano e sociale di cui necessita. A memoria non ricordo un gesto tanto violento e crudele, soprattutto se pensiamo che a commetterlo sono stati dei minorenni nei confronti di una sedicenne. Si tratta di un pugno nello stomaco che ci ha sconvolti. Si deve fare giustizia, senza se e senza ma».

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