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STATI UNITIObama: "Un giorno andrò a Cuba"

19.12.14 - 22:00
Il presidente statunitense accelera sulla fine dell'embargo
Obama: "Un giorno andrò a Cuba"
Il presidente statunitense accelera sulla fine dell'embargo

WASHINGTON - "Non è ancora il tempo di parlare di un mio viaggio a Cuba. Ma sono ancora abbastanza giovane, e immagino che un giorno ci andrò...". Barack Obama è visibilmente soddisfatto della storica svolta tra Stati Uniti e Cuba. Anche se durante la conferenza stampa di fine anno chiarisce un punto: "Cuba è ancora un regime che reprime il suo popolo, e capisco le preoccupazioni per i diritti umani. Le cose non cambieranno dall'oggi al domani e - prosegue - continueremo a pressare sul fronte delle riforme democratiche. Ma siamo di fronte a una grande opportunità".

Una opportunità che il presidente Usa vuole cogliere al volo, per passare alla storia come l'uomo del grande disgelo tra Washington e L'Avana. E vuole fare in fretta. Vuole bruciare sul tempo il Congresso per evitare che la storica decisione di porre fine all'embargo venga bloccata, rinviata nel tempo. Così già entro la fine di gennaio una delegazione di funzionari, guidata dal vice segretario di Stato Roberta Jacobson, sarà a L'Avana per discutere le modalità per il ripristino delle normali relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba. A partire dall'apertura delle reciproche ambasciate a Washington e a L'Avana.

"Per fare questo basta uno scambio di lettere o di documenti", spiegano al Dipartimento di Stato, sottolineando come non serva alcun trattato formale o accordo legale. E per l'ambasciata all'Avana - si sottolinea - non c'è bisogno nemmeno di trovare una sede, visto che nella capitale cubana già c'è il compound che ospita gli uffici della United States Interests Section. Né potrà essere un ostacolo - evidenziano fonti diplomatiche - la questione dei diritti umani, che sarà trattata ma non sarà collegata alla ripresa dei rapporti. "La nuova sede diplomatica aprirà prima di quanto si creda, prima ancora della nomina dell'ambasciatore che dovrà essere ratificata dal Congresso", spiegano ancora al Dipartimento di Stato.

Il primo passo da fare per arrivare all'apertura dell'ambasciata e per varare tutta una serie di decreti esecutivi che allentino l'embargo sarà però l'eliminazione di Cuba dalla lista nera degli stati che sponsorizzano il terrorismo. La Casa Bianca ha dato al Dipartimento di stato sei mesi di tempo per rivedere la posizione dello stato caraibico, anche se i tempi - ha detto la stessa vice del segretario di stato John Kerry - saranno molto probabilmente più brevi. La raccomandazione del Dipartimento di stato di rimuovere L'Avana dalla lista nera dovrà essere approvata da Obama. Dovrà poi essere presentata al Congresso che a quel punto, però, potrebbe bloccarla solo con un testo di legge separato. Testo che comunque alla fine, per entrare in vigore, dovrebbe essere firmato dal presidente.

Riguardo al dettaglio delle misure che la Casa Bianca intende varare, l'obiettivo di Obama è di arrivare già nelle prime settimane del 2015 ai primi decreti esecutivi che allentino la morsa delle sanzioni politiche ed economiche che da oltre 50 anni gravano sui cubani. Il Dipartimento al Tesoro ha pronte le nuove regole per facilitare le esportazioni agricole e ristabilire le relazioni bancarie tra i due Paesi. Il Dipartimento al Commercio, poi, sta già lavorando a un provvedimento per eliminare tutta una serie di limiti alle esportazioni, e così permettere la vendita a Cuba di attrezzature per le costruzioni e strumenti per le telecomunicazioni, ricambi per auto e prodotti di bellezza. A patto che le piccole imprese che godranno di questi benefici non siano di proprietà del governo cubano.

La strada che porta alla fine dell'embargo passerà poi per altri provvedimenti, come l'allentamento delle restrizioni sul commercio di beni legati al settore scientifico, culturale e sportivo (vedi la vendita di strumenti musicali per le orchestre). E sul fronte dei viaggi sarà presto possibile acquistare in Usa biglietti aerei per Cuba senza più passare per le agenzie di viaggio o per i voli charter.

ats

 

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