Le morti premature continueranno ad aumentare fino al 2040 secondo gli esperti
NEW YORK - Circa 6,5 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno a causa di una cattiva qualità dell’aria, sia esterna che interna. Si tratta della quarta più grande minaccia per la salute umana, dietro soltanto all’ipertensione, ai rischi alimentari e al tabacco. Se non verrà fatto qualcosa per cambiare la produzione e la consumazione mondiale di energia, questa cifra non smetterà di aumentare, affermano gli esperti dell’agenzia internazionale dell’energia (AIE).
Le polveri sottili possono provocare il cancro ai polmoni, attacchi cerebrali e malattie cardiache.
Se nessuna misura verrà presa, il numero di decessi annuali legati all’inquinamento atmosferico esterno potrebbe raggiungere i i 4,5 milioni da qui al 2040, contro i 3 milioni attuali. Invece, per quel che riguarda l’inquinamento interno, il numero di decessi annuali dovrebbe scendere da 3,5 a 2,9 milioni.
Asia al primo posto - Questa impennata dei decessi a causa dell’inquinamento atmosferico esterno riguarderà soprattutto l’Asia. Anche se le emissioni di gas serra dovessero continuare a diminuire, aumenteranno quelle indiane, nel sud-est asiatico e in Africa, dove la domanda crescente di energia minano gli sforzi fatti per migliorare la qualità dell’aria.
L’emissione di inquinanti è soprattutto dovuto a una produzione e una consumazione di energia non controllata e inefficace, secondo il rapporto dell’AIE.
Le politiche energetiche attuali non saranno tuttavia sufficienti per migliorare la qualità dell’aria, sempre secondo gli esperti.