"Governo assassino", "Il sangue chiama la vendetta" erano alcuni degli slogan della marcia iniziata davanti all´università di Atene e finita davanti all´Assemblea nazionale. Ma malgrado le frasi violente gli intervenuti sembravano voler riprendere in mano la protesta sociale dopo giornate piene di violenza. Alla fine della marcia, ha potuto constatare l´ANSA sul posto, gruppi di giovanissimi incappucciati hanno tuttavia cominciato a provocare la polizia lanciando insulti, pietre, petardi e bastoni e costringendo alla fine gli agenti a sparare qualche candelotto lacrimogeno.
Poi all´arrivo del grosso della manifestazione diverse centinaia di giovani, incappucciati e no, hanno interrotto la marcia insultando e attaccando la polizia, schierata in forze davanti all´assemblea, con un´intensa pioggia di pietre e almeno una bomba incendiaria. Gli agenti di nuovo hanno lanciato gas lacrimogeni, in gran numero questa volta, disperdendo la concentrazione e facendo scappare passanti e giornalisti, ma mantenendo freddezza e moderazione. Durante i tafferugli gli studenti hanno portato una bandiera dentro il cortile del parlamento.
Gli scontri odierni non sembrano cambiare il fatto, rilevano gli osservatori, che l´ondata di violenza sta esaurendosi in tutta la Grecia, e intenzione dichiarata del Movimento studentesco è quella di tornare alla protesta organizzata attraverso l´intensificazione delle occupazioni, numerose già in atto, sia nelle scuole medio-superiori che delle università. "Intifada degli studenti" titola stamani il quotidiano liberale "Elefteros Tipos" annunciando la manifestazione di oggi. E il resto della stampa è d´accordo che lo scemare della violenza non significa che la crisi sia davvero finita.