Le piattaforme sociali causano un sovraccarico di informazioni in quella a breve termine
STOCCOLMA – L’uso intenso dei social network danneggia la memoria a breve termine. Lo rivela uno studio del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, secondo cui il bombardamento di informazioni a cui ci si espone nell’utilizzare i social network è capace di mandare in tilt la nostra memoria a breve termine che, a differenza di quella a lungo termine, ha uno spazio limitato e anche dei limiti temporali.
Sostanzialmente, durante lo scorrimento delle notifiche di Facebook o degli account di cui si è follower su Twitter, il nostro cervello viene sovraccaricato da una serie di informazioni sostanzialmente inutili che vanno a cancellare contenuti invece importanti, che la nostra memoria, però, non ha il tempo e il modo di incamerare.
Per passare dalla memoria a breve a quella a lungo termine, infatti, un’informazione ha bisogno di essere trattenuta per un intervallo di tempo (circa 20 secondi) e il numero massimo di informazioni elaborabili contemporaneamente va dalle 5 alle 9: con i social network entrambi questi limiti sarebbero superati. Per risolvere il problema, però, basta prendersi qualche pausa in più.