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SVIZZERAChiusura uffici postali, "Il 65% delle lettere in meno in dieci anni"

20.03.15 - 14:27
La Posta cerca nuovi finanziamenti diversificandosi. La direttrice Susanne Ruoff: "Riesamineremo il nostro assortimento di articoli di cartoleria o dolciumi"
Ti-Press
Chiusura uffici postali, "Il 65% delle lettere in meno in dieci anni"
La Posta cerca nuovi finanziamenti diversificandosi. La direttrice Susanne Ruoff: "Riesamineremo il nostro assortimento di articoli di cartoleria o dolciumi"

BERNA - La direttrice della Posta, Susanne Ruoff, difende la diminuzione del numero degli uffici postali. Sottolinea che il monopolio sulle lettere fino a 50 grammi serve a finanziare il servizio universale.

L'obiettivo della Posta è di "mantenere il numero di punti d'accesso a circa 3500, ha indicato Ruoff in un'intervista pubblicata oggi da "Le Temps". Nel 2001, il gigante giallo contava 3400 uffici postali.

"Questo numero è diminuito a 1562 alla fine del 2014, ma in compenso abbiamo aperto 600 agenzie e proponiamo 1278 servizi a domicilio", ha proseguito la direttrice della Posta. Questa evoluzione tiene conto del comportamento della clientela.

In effetti "il numero di lettere depositate in un ufficio postale è calato del 65% in dieci anni, quello dei pacchi del 43% e i pagamenti allo sportello del 34%", ha detto.

La Posta cerca quindi nuovi finanziamenti diversificandosi, vendendo anche per esempio articoli di cartoleria o dolciumi. Ma per questo è stata criticata. "La vendita di questi prodotti rappresenta un giro d'affari di 500 milioni all'anno. Non è trascurabile", ha sottolineato Ruoff. "Ma riesamineremo il nostro assortimento".

Anche la fine del servizio postale nelle fattorie isolate ha suscitato molte critiche in questi ultimi mesi. "Solo 828 case sono state oggetto di restrizione per quanto riguarda la distribuzione della posta nel 2013. Ciò rappresenta lo 0,05% delle 1,8 milioni di abitazioni in Svizzera. L'ordinanza del 2012 non ha modificato la nostra pratica.

La Posta sottolinea che il monopolio sulle lettere fino a 50 grammi serve a finanziare il servizio universale. "Si tratta di sapere chi assicurerebbe questo finanziamento se si abbandonasse il monopolio".

Il gigante giallo non vuole così sentir parlare dell'iniziativa popolare "a favore del servizio pubblico", che passerà in votazione nel 2016. "Questa iniziativa metterebbe in pericolo il nostro servizio universale (...) Vuole vietare alla Posta di realizzare utili e vuole farne un servizio di amministrazione. Abbiamo bisogno di utili per finanziare i nostri investimenti".

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