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CANTONEBoom di persone con problemi, ma i curatori scarseggiano

30.09.14 - 07:56
Oltre 4.000 i casi seguiti, il doppio rispetto a 10 anni fa. E in alcuni casi la soluzione la si trova solo al di là del confine
Foto Ti-Press
Boom di persone con problemi, ma i curatori scarseggiano
Oltre 4.000 i casi seguiti, il doppio rispetto a 10 anni fa. E in alcuni casi la soluzione la si trova solo al di là del confine

BELLINZONA – Anziani soli, persone adulte con un ritardo cognitivo, con difficoltà psichiatriche o incapaci di gestire le proprie finanze, emarginati, minorenni con problemi famigliari. Esplode il numero di situazioni che necessitano di essere seguite da un curatore nella Svizzera italiana. Ma allo stesso tempo trovare persone che si mettano a disposizione per farlo è sempre più un’impresa. Tanto che in alcuni casi, circa una trentina, i curatori sono stati trovati oltre Confine, in Italia. “Effettivamente – spiega Alessia Paglia, ispettrice presso la Camera di protezione del Tribunale di appello – le situazioni da seguire hanno superato quota 4000. E se si pensa che 10 anni fa erano la metà…”.

Un ruolo scomodo - Non lo si può definire come un lavoro. Ma non si tratta nemmeno di volontariato, perché chi lo fa riceve una ‘paga’ che può variare dai 40 agli 80 franchi all’ora (in un anno si possono guadagnare anche 3.000 franchi). Quello del curatore, tuttavia, è un ruolo scomodo. “Finché si tratta di tenere la contabilità ad anziani o a persone con ritardi cognitivi – sottolinea Paglia – non ci sono particolari problemi a trovare curatori. Ma è per i casi più complicati che fatichiamo a reperire gente disposta a mettersi a disposizione, quelli in cui ci sono situazioni famigliari tese ad esempio. Oppure quelli in cui si ha a che fare con persone che soffrono di dipendenze”.  

Meno solidarietà - Per fare il curatore non sono necessari requisiti particolari. “Attualmente sono circa in 3000 a farlo. Un curatore può seguire anche più casi. La persona deve essere sana e pulita penalmente. Richiediamo dunque gli appositi certificati, l’estratto del casellario giudiziale tanto per citare un documento. Lo Stato organizza anche alcuni corsi sulla tematica. Le caratteristiche che non devono mancare tuttavia sono senso di responsabilità e impegno. Ed è proprio questo, probabilmente, a bloccare molta gente. Il fenomeno va letto in un’ottica più ampia: oggi, in generale, c’è meno solidarietà nelle comunità rispetto al passato”. 

Casi più complicati - Il vero problema, però, è un altro. Lo ribadisce Alessia Paglia: “E cioè che oggi siamo chiamati a dovere seguire un numero di situazioni nettamente maggiore rispetto al passato. I casi, inoltre, sono più complicati, più delicati. Si tratta di persone non facili da gestire”. Paglia chiude con una sorta di appello ai ticinesi: “Perché fare un’esperienza da curatore può portare a un arricchimento morale, a un tipo di soddisfazione che non è quantificabile economicamente e che, forse, non è riscontrabile nella vita di tutti i giorni”.

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