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LUGANOLugano vuole salvaguardare l’alto livello delle prestazioni ospedaliere

11.09.14 - 12:19
Il Municipio ha incontrato la Commissione speciale pianificazione ospedaliera del Gran Consiglio
Lugano vuole salvaguardare l’alto livello delle prestazioni ospedaliere
Il Municipio ha incontrato la Commissione speciale pianificazione ospedaliera del Gran Consiglio

LUGANO - Questa mattina ha avuto luogo a Bellinzona un incontro fra la Commissione speciale pianificazione ospedaliera del Gran Consiglio e il Municipio di Lugano. Il Municipio ha chiesto il sostegno della Commissione per salvaguardare l’alto livello delle prestazioni ospedaliere, che rappresentano uno degli aspetti di eccellenza per la competitività dell’intero Cantone e vanno a beneficio dei pazienti del Luganese e di tutto il Ticino.

Nei mesi scorsi il Municipio ha approfondito i contenuti del messaggio sulla nuova pianificazione ospedaliera e incontrato gli attori sanitari attivi in Città, con lo scopo di valutare gli orientamenti della nuova politica ospedaliera e i bisogni del settore. In base ai dati, agli obiettivi raggiunti e alle ricadute positive sull'economia locale dell'Ospedale Regionale di Lugano – Civico e Italiano (ORL), del Cardiocentro e degli istituti privati, è emerso con chiarezza che tali infrastrutture concorrono a garantire al Luganese, ma non solo, il necessario livello di competitività su scala nazionale e internazionale, con benefici per tutta la popolazione. Perciò il Municipio si è impegnato a promuovere la valorizzazione di questa risorsa nell’ambito del dibattito sulla nuova pianificazione ospedaliera e auspica che le decisioni sulla localizzazione delle strutture non siano influenzate da rivendicazioni regionalistiche. Infatti, lo spostamento del centro delle prestazioni ospedaliere dal Luganese al Bellinzonese rischia di vanificare gli sforzi, gli investimenti e le risorse profuse lungo l’arco di trent’anni dagli operatori della nostra regione per raggiungere un riconosciuto grado di eccellenza.

L'Esecutivo cittadino, con l'Ente Regionale di Sviluppo e i Comuni dell'agglomerato, sostiene attivamente il processo di crescita nel Luganese di queste prestazioni di eccellenza, il consolidamento dell'ORL quale polo di riferimento specialistico per il Cantone, l’insediamento a Lugano della Medical Master School, garanzia per il Cardiocentro di poter proseguire la sua attività secondo uno statuto che ne valorizzi le potenzialità. In particolare, un'eventuale mancata assegnazione del mandato per l'Urologia Multidisciplinare complessa anche all'ORL avrebbe conseguenze negative non solo per lo sviluppo futuro dell'istituto e per la sua attrattività, ma anche e soprattutto per il rischio di compromettere la presa a carico in urgenza e in sicurezza dei pazienti politraumatizzati bisognosi di cure urologiche, cui occorre garantire un servizio 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.

Senza il mandato per l'Urologia Multidisciplinare complessa all'ORL, il Ticino corre il rischio di perdere il mandato MAS (medicina altamente specializzata) per i politraumi (oggi è uno dei 12 centri riconosciuti in Svizzera). Poiché la casistica urologica complessa nel Sottoceneri è già stata centralizzata all'ORL, modificare questa impostazione causerebbe un grave pregiudizio al paziente ticinese e metterebbe a repentaglio il futuro dell'ORL quale ospedale di riferimento cantonale, così come, di conseguenza, il prospettato ruolo nel Master in medicina umana.

Il sostegno allo sviluppo delle strutture ospedaliere luganesi ha inoltre una sicura valenza per conseguire al meglio gli obiettivi di contenimento dei costi del settore sanitario, grazie al fatto di poter far capo a strutture già oggi consolidate sul territorio ed efficienti nella prestazione, evitando di optare per soluzioni che prevedano il creare exnovo altre strutture.

Partecipazione dei comuni alla copertura finanziaria Il Municipio ha comunicato, infine, di non condividere la proposta di finanziamento degli istituti per le cure post acute, poiché si tratta di un ribaltamento di oneri con nuovi aspetti perequativi senza che i comuni possano prendere alcuna decisione. Inoltre, la ripartizione sui Comuni avviene secondo una nuova chiave di riparto (50% Cantone e 50% Comuni), in base alla percentuale uniforme del gettito di imposta cantonale. In questo modo s’introducono ulteriori elementi perequativi in un sistema già oggi non più efficiente. Dal 2000, con l'accettazione dell'iniziativa Donadini in Gran Consiglio, i ruoli tra Cantone e Comuni sono stati chiariti: il Cantone copre il 100% del fabbisogno ospedaliero e il 20% del fabbisogno case per anziani (CPA) e aiuto cure domiciliari (ACD), mentre i Comuni coprono il 40% del fabbisogno CPA in base al gettito e 40% sull'interessenza e l'80% del fabbisogno ACD in base al gettito.

Con la proposta fatta dal Governo nell'ambito della Pianificazione ospedaliera i Comuni copriranno il 50% del nuovo fabbisogno generato dalla parte a carico dell'ente pubblico delle cure ospedaliere post acute. In questo modo viene introdotto un terzo modello di finanziamento. Inoltre, i costi di degenza negli istituti di cura indicati dal Consiglio di Stato sembrerebbero non essere stati ancora definiti e passibili di ulteriori aumenti, cosa che potrebbe far aumentare considerevolmente i futuri nuovi oneri a carico dei Comuni.

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