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LUGANO / CAMPIONE D'ITALIA"Ticinesi, boicottate la Benetton di Campione d'Italia"

08.09.14 - 15:11
L'OCST: "Un pugno allo stomaco l'atteggiamento nei confronti del personale di Lugano da parte del gerente della Benetton di Campione"
Foto d'archivio (Keystone)
"Ticinesi, boicottate la Benetton di Campione d'Italia"
L'OCST: "Un pugno allo stomaco l'atteggiamento nei confronti del personale di Lugano da parte del gerente della Benetton di Campione"

BELLINZONA - Due giorni prima della chiusura della Benetton di Lugano ecco aprire un altro negozio del marchio di Ponzano Veneto. E mentre la commessa di Campione ha dichiarato che l'apertura è stata una pura coincidenza, dall'OCST giunge oggi un comunicato in cui si esprime la propria indignazione nei confronti della Benetton, accusata di non rispettare la dignità del personale di Lugano, che ha perso il lavoro.

Il sindacato parla di "solito gioco di prestigio che vede "la cassaforte Benetton" scaricare il rischio aziendale ad un rigagnolo di società per poter tranquillamente aprire nuovi spazi commerciali “non importa dove” e continuare a dire “con questa gente, non c’entriamo nulla”. Il tutto, condito dall’arroganza di chi è convinto di avere ragione".

A destare non pochi interrogativi non è soltanto la tempistica dell'apertura a Campione (due giorni prima della chiusura del negozio di Lugano), ma anche l'atteggiamento del gerente del nuovo spazio commerciale campionese, "che - si legge - utilizza messaggi pubblicitari di pessimo gusto del tipo "i nostri prezzi sono quelli della distribuzione italiana, quindi inferiori del 35%/40% rispetto a Benetton in Svizzera” e si permette di schernire il personale di Lugano (alla ricerca di un posto di lavoro) con un bel “nessuno è interessato … certo, noi offriamo stipendi italiani, probabilmente per loro è meglio la disoccupazione”.

"Questo è un pugno nello stomaco - ci ha detto Paolo Locatelli, vicesegretario cantonale dell'OCST dice riferendosi a quanto letto su 20 Minuti e Ticinonline oggi - Ma che si crede, che le ragazze non avrebbero preferito continuare a lavorare? Sono persone che abitano qui in Ticino e dopo anni di servizio alla Benetton di Lugano, oggi si sentono dire da un gerente che non vanno a lavorare perché preferiscono la disoccupazione?". "Alla Benetton di Piazza Dante a Lugano - si legge sulla nota - lavoravano sino a sabato scorso una ventina di persone con un salario minimo di fr. 3'500. al mese lordo per 13 mensilità. Oggi, tutte licenziate e residenti in Svizzera e annunciatesi in disoccupazione, devono proprio farsi sbeffeggiare da un gerente “poco illuminato” disposto ad offrire loro un salario di 2/3 inferiore? Disgustoso".

L'OCST spera ora che i clienti ticinesi boicottino la Benetton di Campione d'Italia: "E' questo il concetto di moda che porta nel Mondo il marchio trevigiano Benetton: imprenditori "mordi e fuggi", nulla di più, nulla di meno". Paolo Locatelli è chiaro: "Un sindacalista che parla di un boicottaggio di un'attività aziendale può essere criticato, ma in questo caso me ne fotto".

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