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GINEVRAEbola: vertice a Ginevra, speranza in 2 vaccini e 8 cure

04.09.14 - 21:52
I nuovi trattamenti non saranno disponibili per un uso generalizzato prima della fine dell'anno
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Ebola: vertice a Ginevra, speranza in 2 vaccini e 8 cure
I nuovi trattamenti non saranno disponibili per un uso generalizzato prima della fine dell'anno

GINEVRA - È una corsa contro il tempo quella nei laboratori di tutto il mondo per riuscire a testare e ottenere in pochi mesi cure e vaccini contro il virus Ebola. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato al vertice di esperti in corso a Ginevra otto trattamenti sperimentali e due vaccini. I nuovi trattamenti non saranno disponibili per un uso generalizzato prima della fine dell'anno.

"Nessuno è stato clinicamente provato", ha tenuto a precisare il massimo organismo sanitario mondiale in un documento di lavoro. Ma anche se sono state messe in campo misure eccezionali per accelerare il ritmo dei test clinici, i nuovi trattamenti e i nuovi vaccini non potranno essere disponibili per un uso generalizzato prima della fine del 2014. Fino ad allora, ha dovuto ammettere l'Oms raffreddando le speranze di chi auspicava maggiori possibilità di azione, "potranno essere disponibili solo piccole dosi da utilizzare come test". Ma il risultato è già eccezionale: per lo sviluppo e la valutazione clinica di questi trattamenti normalmente ci vorrebbero "fino a dieci anni in circostanze normali".

A parti i tanti annunci di queste settimane, i due vaccini che al momento offrono maggiore speranze sono quello della Gsk, sviluppato in Italia alle porte di Roma nei laboratori di Pomezia e quello dell'azienda Johnson and Johnson. Inizialmente i test di questo nuovo vaccino erano previsti per l'inizio del 2016, ma l'aggravarsi dell'epidemia in corso ha convinto l'azienda ad accelerare le operazioni.

Invece di focalizzarsi sia sul ceppo Zaire che su quello Sudan, l'azienda si concentrerà solo sul primo, quello responsabile dell'epidemia attuale. Il vaccino, che in realtà è la combinazione di due trattamenti messi a punto dalle compagnie biotech Crucell, controllata da Johnson, e Bavarian Nordic, è stato ottenuto a partire da un adenovirus, un virus non pericoloso per l'uomo, che porta all'interno dell'organismo i geni necessari dell'Ebola affinchè si generi una risposta immunitaria.

La formula, che prevede due iniezioni, è stata testata con successo sulle scimmie, mentre i primi test sull'uomo saranno tesi a verificare solo l'assenza di effetti collaterali gravi. "La situazione è in continuo peggioramento - ha affermato il direttore scientifico dell'azienda Paul Stoffels - e questo richiede di preparare più di un approccio, nel caso non si riesca a tenere sotto controllo l'epidemia nei prossimi mesi".

Intanto, gli Stati Uniti hanno annunciato che devolveranno 75 milioni di dollari per finanziare più di 1.000 letti nei centri per il trattamento dell'ebola in Liberia e per sostenere i costi di decine di migliaia di uniformi, guanti, maschere protettive contro il contagio.

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