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TENNISFederer: "Io favorito? No, è Djokovic"

23.08.14 - 21:23
Lunedì scattano gli Us Open dove il basilese e il serbo sono i grandi favoriti
Keystone
Federer: "Io favorito? No, è Djokovic"
Lunedì scattano gli Us Open dove il basilese e il serbo sono i grandi favoriti
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NEW YORK - Riconosce che l’assenza di Nadal è un vantaggio per tutti ma Roger Federer non si sente il favorito d’obbligo per gli Us Open che dopodomani prendono il via. Lo svizzero indica in Djokovic il rivale più temibile, nonostante il serbo sia reduce da risultati deludenti a Toronto e Cincinnati: "Sono ancora convinto che a vincere gli US Open sarà uno della Top Ten. Le sorprese ci sono sempre state, ma quando si tratta di andare in fondo e vincere credo che non può che non essere uno della Top 10, quindi ci sono anch'io tra i candidati, anche se per me il favorito rimane Djokovic. Nole negli ultimi 3-4 anni ha espresso il suo miglior tennis durante la stagione proprio negli US Open, e non fanno testo gli ultimi due tornei dove ha giocato male. Guardate piuttosto a cosa ha fatto questa stagione, dove ha espresso un gran tennis. Ha vinto Wimbledon, finale al Roland Garros ma soprattutto si è imposto ad Indian Wells e Miami, tornei molto simili a New York. Le eliminazioni a Toronto e Cincinnati sono sì una sorpresa, ma credo che per tornare ai massimi livelli debba aver bisogno di giocare qualche partita, per poi essere al meglio nella seconda settimana”.

Senza Nadal c’è però un concorrente in meno: "È stato uno shock. Il suo forfait non è un bene per il torneo e per il nostro sport. Questo creerà molte possibilità per gli altri giocatori e anche per me". L’ultima riflessione è su Stefan Edberg: "Mi sento a mio agio con lui. E' stato un mio idolo, e averlo nel mio team non pensavo potesse accadere. Sto giocando un gran tennis in questo periodo. Ho giocato anche Cincinnati, torneo che all'inizio non avrei dovuto giocare, l'ho vinto, quindi le mie possibilità di vittoria aumentano, insieme alle sensazioni positive. Vengo a New York con grande fiducia, senza aver la necessità di stare ore e ore in campo di allenamento, perchè sto giocando bene e non devo lavorare in modo particolare su un colpo. È così diverso rispetto ad un anno fa... nel 2013 stavo ore e ore ad allenarmi, sia nel day off che dopo le partite. Ora il mio gioco è dove voglio che sia. L'unica cosa è mantenere questo livello per molto tempo, cosa non facile”.

itm/red

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