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CANTONECaverzasio: "L'inclinazione all'insulto è sia di destra, sia di sinistra"

03.08.14 - 16:49
Il capogruppo leghista in Gran Consiglio condanna la pagina Facebook contro Bertoli, ma comprende la rabbia che le affermazioni del Presidente del Consiglio di Stato possono aver suscitato
Foto Ti-Press
Caverzasio: "L'inclinazione all'insulto è sia di destra, sia di sinistra"
Il capogruppo leghista in Gran Consiglio condanna la pagina Facebook contro Bertoli, ma comprende la rabbia che le affermazioni del Presidente del Consiglio di Stato possono aver suscitato

MENDRISIO - Non è stata la destra a far degenerare il dibattito politico: “l'inclinazione all'offesa e all'insulto è universale sia di destra, sia di sinistra”. Lo ha dichiarato su Facebook il capogruppo in Gran Consiglio della Lega dei Ticinesi Daniele Caverzasio.

 

L'esponente leghista prende posizione sul caldissimo tema politico della giornata: gli insulti su Facebook a Manuele Bertoli. “Sia chiaro sin da subito, la mia non è una giustificazione al libero insulto personale, che condanno” sottolinea Caverzasio, che osserva poi che gli attacchi, anche violenti, ci sono e non è possibile negarli. “D'altronde sappiamo bene che la politica non è una cena di gala. Diverso è invece spesso lo sdegno e il richiamo alla correttezza politica quasi sempre orientata”.

 

La popolazione si aspetta molto dalla politica: “Tutti noi abbiamo invece il dovere di dare delle risposte alla gente che si alza la mattina e va' a lavorare. E la risposta non è un insulto e nemmeno una provocazione”. Caverzasio torna sulle parole pronunciate da Bertoli nel discorso del Primo Agosto: “Credo che ci sia tanta gente arrabbiata e ha ragione, perché quando senti certi politici criticare apertamente una votazione popolare che è stata, soprattutto in Ticino, anche un grido d'allarme, mentre molti faticano ad arrivare a fine mese o a trovare un posto di lavoro, e' normale che ti venga la rabbia. Poi però se la rabbia diventa solo insulti e offese allora serve a poco o a nulla”.

 

Se mi sfogo e urlo per cinque minuti, probabilmente poi mi sento meglio - conclude Caverzasio -, ma dal sesto minuto torna la normale vita quotidiana “ed è in quella vita che ci confrontiamo ad un Ticino globale - con i pregi ma anche le tante distorsioni- ed allora ecco che dobbiamo continuare lottare per sentirci ancora un po' "padroni in casa nostra", difendendo le nostre radici, i nostri valori e la nostra dignità”.

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