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PROVA SU STRADAKia Soul – Una vera sorpresa

31.07.14 - 16:00
Dopo essersi fatta notare nella prima generazione, ritorna con dei contenuti sorprendenti e un piglio modaiolo, inserendosi in una nicchia di veicoli sempre più apprezzati.
KIA
Kia Soul – Una vera sorpresa
Dopo essersi fatta notare nella prima generazione, ritorna con dei contenuti sorprendenti e un piglio modaiolo, inserendosi in una nicchia di veicoli sempre più apprezzati.

Quando ti trovi di fronte ad un auto bizzarra, dalle forme e dal concetto particolari, è solitamente difficile trovarle delle vere e proprie concorrenti. Fu così quando nel 2008 nacque la Kia Soul. Ma a sei anni di distanza, con l’arrivo del nuovo modello, ecco che qualche concorrente in realtà si riesce a trovargliela. Segno, questo, che la Soul è stata probabilmente d’ispirazione per alcuni costruttori che ora vanno matti per le vetture compatte frutto della combinazione tra più generi di veicoli: in questo caso tra una monovolume ed un SUV. Quindi, ad oggi, la si potrebbe paragonare con una Skoda Yeti oppure con una più recente FIAT 500L. Con entrambe la Kia Soul condivide un abitacolo dallo spazio abbondante, pieno di ariosità. Nel caso specifico della coreana v’è tanto spazio anche sulla fila posteriore sia per gambe che per testa, con i poggiatesta capaci di adattarsi anche alla nuca delle persone più alte e un pavimento piatto che consente anche ad un’eventuale terza persona di stare sufficientemente comoda. Una volta superata la soglia piuttosto alta (80 centimetri) nel bagagliaio si possono stivare 350 litri di bagagli: in linea con una vettura media, un po’ pochino per la categoria d’appartenenza, sempre e comunque 50 litri in più rispetto alla generazione precedente.

Che la Soul abbia compiuto un grande salto di qualità è innegabile non appena ci si approccia ai contenuti dell’abitacolo. Non solo per il design ricercato ed originale caratterizzato da parecchi  elementi tondeggianti e da un volante molto retrò, nonché da una notevole cura per i dettagli quali gli altoparlanti di forma rotonda contornati da anelli trasparenti che si illuminano all’attivarsi del basso. Qui è tutto l’insieme ad essere curato: la plancia morbida, i materiali di qualità e l’azionamento dei comandi farebbero pensare in tutto e per tutto a una vettura europea. Di fatto sono unicamente alcuni marginali dettagli nascosti, quali il tappetino che non ricopre del tutto il pavimento sotto i pedali, a tradire l’origine asiatica della vettura – il classico pelo nell’uovo. Come di consueto su vetture del gruppo KIA-Hyundai l’infotainment è accattivante dal punto di vista grafico e, seppur un po’ più elaborato che in passato, sempre piuttosto semplice da utilizzare. Una lode se la merita anche l’ergonomia studiata fin nei dettagli.

Come avrete capito non ci si mette molto a trovarsi a proprio agio nella Soul, indipendentemente dal fatto che si apprezzino o meno le linee esterne. Queste, proprio come l’abitacolo, sono personali, ricercate, giovanili, capaci di attirare gli sguardi. Sebbene si tratti di una vettura nel complesso piuttosto semplice, a renderla accattivante ci sono numerosi dettagli curati dai designer e l’ampia possibilità di personalizzazione con interessanti contrasti cromatici. Peccato solo che la visibilità posteriore non sia ottimale.

Una sorpresa la Soul lo è stata anche nella nostra consueta prova su strada, durante la quale abbiamo scoperto un’auto più dinamica e gradevole di quanto avessimo preventivato. Nonostante il baricentro alto il telaio è sorprendentemente ben controllato da un retrotreno molto stabile nel veloce e una complessiva agilità piuttosto ragguardevole nelle curve strette. Il rovescio della medaglia di questo bel comportamento stradale è che l’assetto si rivela rigido sulle sconnessioni brevi. Si è lavorato anche bene sullo sterzo, sempre piacevole, il cui carico è impostabile in tre modalità (Comfort, Normal, Sport). Anche i freni sono inappuntabili. Tanto che alla fine della storia potrebbe quasi meritarsi un motore più prestante dell’1,6 litri a gasolio da 128 cavalli, che avrà anche la turbina a geometria variabile e non richiede il cambio della cinghia di distribuzione (è a catena), ma che pecca in brillantezza in particolare con il cambio automatico a sei rapporti che ne penalizza notevolmente le prestazioni (perde ben 1,4 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h). Meglio optare per il cambio manuale, con il quale molto probabilmente si potranno pure abbassare i consumi rilevati di 7,5 litri ogni 100 chilometri, oltre al prezzo d’acquisto, così da riportarlo ai livelli invitanti cui siamo abituati dal marchio coreano – specie se consideriamo la garanzia che sono pronti ad offrire.

 

SCHEDA TECNICA

ModelloKia Soul
Versione1,6 CRDi Style
Motore4 cilindri in linea, turbodiesel
Cilindrata1'582 cc
Potenza128 cv @ 4'000 giri/min.
Coppia260 Nm @ 1'900 - 2'750 giri/min.
TrasmissioneCambio automatico a 6 rapporti, trazione anteriore
Massa a vuoto1'557 kg
Accelerazione 0-100 km/h12,2 secondi
Vellcità massima177 km/h (dichiarato)
Consumo medio6 L / 100 km (dichiarato)
Prezzo32'550 CHF
Prezzo esemplare provato37'050 CHF
  
Ci piaceOriginale, spaziosa, interni di qualità, bella guida
Non ci piaceCambio automatico da rivedere
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