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GIAPPONESuper Mario non tira più, Nintendo cambia strategia

30.01.14 - 18:45
Il colosso dei videogames lancia le sue console nel settore medicale dell'health care
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Super Mario non tira più, Nintendo cambia strategia
Il colosso dei videogames lancia le sue console nel settore medicale dell'health care

TOKYO - Super Mario non ride più e Nintendo lancia le sue console nel settore medicale dell'health care.

 

Satoru Iwata, numero uno del colosso mondiale dei videogame, spiazza gli investitori e, in risposta al crollo di profitti nei primi nove mesi dell'esercizio, condizionati dallo scarso appeal della Wii U, posiziona le sue 'creature' su scopi diversi dall'intrattenimento puro: la società manterrà il modello di business, basato sul mix di hardware e di software, pur con la frenata delle vendite.

 

"Non sto pensando di spostarci verso altro tipo di hardware", come smartphone e tablet, ha detto Iwata a Tokyo, in un incontro con gli analisti, secondo l'agenzia Kyodo.

 

Un modo, in altri termini, per smentire i rumor circolati già da tempo sul possibile approdo dei personaggi più popolari, come Super Mario, Donkey Kong e Zelda, su formidabili competitor smartphone e tablet, e per ufficializzare il piano su una nuova piattaforma che avrà lo scopo di monitorare la salute degli utenti e l'ampliamento dell'uso delle licenze dei protagonisti dei videogiochi.

 

L'unica concessione fatta da Iwata, tuttavia, è stata quella di lanciare delle applicazioni software per gli utenti smatphone entro fine anno, ma solo per stimolare l'interesse per le console Nintendo.

 

I dettagli saranno forniti nei prossimi mesi insieme alla linea di prodotti su cui Nintendo conta di invertire la rotta, allo scopo di andare a pieno regime nell'esercizio 2015.

 

Il 17 gennaio la società ha dovuto ammettere un inatteso avvertimento sui profitti: una perdita operativa di gruppo (35 miliardi di yen) in arrivo piuttosto dell'utile preventivato (pari a 100 miliardi di yen), che vorrà dire il terzo anno di fila in rosso.

 

Ieri Iwata ha deciso, a causa dei pessimi risultati gestionali, un taglio del 50% del suo stipendio per i prossimi 5 mesi, mentre per altri manager c'è una sforbiciata tra il 20 e il 30%.

 

Le strategie, tuttavia, non hanno scaldato il titolo in Borsa che, malgrado i guadagni iniziali per l'arrivo di un buyback, ha chiuso con un tonfo del 4,3%.

 

Ats Ans

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