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LUCERNA"Viktor B. soffriva di manie di persecuzione"

01.03.13 - 10:18
Strage di Menznau, le minacce di morte ai colleghi e il racconto del suo migliore amico. "Aveva paura di perdere i suoi figli"
Foto d'archivio (Keystone)
"Viktor B. soffriva di manie di persecuzione"
Strage di Menznau, le minacce di morte ai colleghi e il racconto del suo migliore amico. "Aveva paura di perdere i suoi figli"

MENZNAU - A tre giorni di distanza dalla strage di Menznau la domanda è una sola: perché Viktor B. lo ha fatto? Cosa lo ha spinto ad entrare in ditta e sparare in direzione dei colleghi che stavano consumando in mensa il loro spuntino delle nove?

Il bilancio della tragedia si è aggravato ieri: 4 morti. Uno dei dipendenti della Kronospan AG, ditta di proprietà austriaca specializzata nella lavorazione del legno, è spirato in ospedale ieri mattina. Sono ancora sei le persone ricoverate in ospedale.
Viktor B., come scrive oggi il Blick, negli ultimi tempi era cambiato. Lo avevano notato tutti, anche il suo superiore. In un colloquio di lavoro avvenuto a inizio anno, il capo di Viktor gli aveva chiesto: "Lei prende farmaci? I suoi occhi sono così umidi. La possiamo aiutare?". Viktor B. rifiutò l'offerta : "Non c'è possibilità di aiutarmi. Risolvo i miei problemi alla mia maniera" aveva risposto il 42enne padre di famiglia.

L'urlo: "Vi ammazzo tutti" - L'ambiente di lavoro, visto l'atteggiamento di Viktor B., non era dei più idilliaci. Sempre in quei giorni lo svizzero di origine kosovara aveva minacciato di morte i suoi colleghi a più riprese. Durante un turno di lavoro notturno ci fu un litigio con un collega. E' un dipendente di Kronospan a raccontare come sono andate le cose. "L'operaio aveva chiesto a Viktor, perché voleva fare tutto da solo e a sua volta lui aveva risposto urlando che avrebbe ammazzato tutti".

Le perplessità del suo superiore - "Viktor non riusciva più a concentrarsi sul lavoro" ha raccontato un suo superiore. "Quando gli davo l'ordine di eseguire una mansione Viktor mezz'ora dopo se l'era già dimenticata. Avremmo voluto parlargli per chiarire la situazione, anche perché non si poteva più andare avanti in questo modo".

Le manie di persecuzione di Viktor B. - Viktor B. soffriva di manie di persecuzione. "Credeva che noi lo fotografavamo di nascosto e che le immagini sarebbero poi finite su internet. Nessuno di noi lo ha mai fatto, ma lui non ci credeva e diventava sempre più diffidente" ha raccontato un suo collega.

"Le mani gli tremavano" - Arriva mercoledì, il giorno della strage. "L'ho visto davanti alla mensa" ha raccontato un altro operaio. "Gli ho chiesto: 'Viktor, cosa fai qui. Oggi non devi lavorare'. Viktor B. non rispose. "Mi ha guardato e poi ha scritto qualcosa sul telefonino. Le sue mani tremavano" ha raccontato.

Nascosti dietro al muletto durante gli spari - Tre minuti dopo si sono sentiti i primi spari. "All'improvviso un collega è corso verso di me e mi ha urlato: "Metti al sicuro i tuoi! Viktor ha già sparato a sette persone!" ha raccontato un dipendente. "Avevo un’enorme paura, non sapevo dove andare. Ci siamo nascosti dietro un muletto, abbiamo aspettato che tutto finisse".

"Aveva paura di perdere i suoi tre figli" - Gjovalin Kaqinari, 45enne di Menznau, era il miglior amico di Viktor B. Al Blick Kaqinari ha raccontato delle difficoltà del suo amico. "Aveva problemi con la moglie. Era depresso. I suoi tre figli lo rendevano fiero ed è per questo motivo che non voleva lasciare la moglie. Aveva paura di non poter più vedere i suoi figli".

Viktor B. già segnalato in polizia  - Per quanto riguarda l'arma usata per il delitto, come emerso già ieri, Viktor B. ha usato una pistola di produzione svizzera: la Sphinx AT 380 con caricatore di dieci proiettili da nove millimetri. Viktor B. era un soggetto già conosciuto dalla polizia. "E' stato segnalato già più volte alle autorità" ha dichiarato il portavoce di polizia Urs Wigger. Sui motivi delle segnalazioni la polizia non ha fornito informazioni.

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