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LUGANOSvelato il rapporto Kpmg su Aet

16.10.09 - 08:15
I contenuti di circa sessanta pagine del rapporto Kpmg su Aet sono stati pubblicati oggi su laRegioneTicino
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Svelato il rapporto Kpmg su Aet
I contenuti di circa sessanta pagine del rapporto Kpmg su Aet sono stati pubblicati oggi su laRegioneTicino

LUGANO - Svelati i contenuti del rapporto Kpmg sull'Aet. LaRegioneTicino, ha pubblicato oggi l'atteso contenuto delle sessanta pagine  del secondo rapporto Kpmg. Come è ormai noto nel febbraio del 2008 l'Aet aveva dato mandato a Kpmg di svolgere una valutazione delle diverse partecipate della società, chiedendo ai consulenti esterni "l'identificazione dei fattori e dell'esposizione di rischio".

I contenuti di un primo rapporto Kpmg erano già stati anticipati in occasione di una conferenza stampa, ma i contenuti del secondo rapporto compaiono oggi per la prima volta pubblicamente. Attraverso due pagine fitte di inforamzioni, laRegioneTicino costruisce le varie vicende attorno all'Aet e riporta alcuni stralci del rapporto Kpmg. "Un rapporto - scrive il giornale - che svela operazioni lecite, legali, ma nate e gestite con metodi perlomeno singolari se originate da un'azienda pubblica, qual è appunto l'azienda elettrica ticinese".

Operazioni che hanno mostrato come l'AET - nonostante le preoccupazioni politiche espresse nel 2002 dal Dfe - diventa di fatto un operatore nel mercato elettrico internazionale e si muove come se fosse in realtà  una società anonima".

Il progetto Rei - Ad iniziare dal progetto Rei (Renewable Energy Investments Spc). "Con il messaggio 25/3 - si legge sul giornale - la direzione di Aet descriverà l’idea di costituire un fondo d’investimento di “private equity”, ovvero un investimento a favore di società sovente nella fase iniziale della loro attività, non quotate in  Borsa e con un elevato potenziale di crescita, ma anche di rischio. Nel suo messaggio la direzione dell’azienda «dichiarava di essere stata “contattata da un gruppo di operatori finanziari” che intendevano costituire in Ticino una tale struttura. Aet avrebbe partecipato al progetto con il 30% del capitale azionario, mentre i “promotori” avrebbero messo a  disposizione la parte logistica e 5 persone che si sarebbero occupate, fino al 1° gennaio 2005, della società di gestione del fondo, ricevendo in contropartita il 25% delle azioni a titolo gratuito sotto forma di opzioni». L’idea piace al consiglio d’amministrazione di Aet che l’accoglie nella seduta del 10 settembre 2003. Alcuni mesi dopo il già citato incontro fra Zanini e Rossi".

Caratti: "Superficialità nell'avventurarsi in territori nuovi"  - Sul giornale prende posizione con un editoriale dal titolo "La nebbia agli irti colli... dell'Aet", anche il direttore del quotidiano, Matteo Caratti. "L'impressione - scrive Caratti - è che l'Azienda forse anche perchè mancava (e tuttora manca) un chiaro indirizzo impartito dal governo, si sia con una certa libertà e superficialità, avventurata in territori societari /finanziari nuovi e particolarmente insidiosi, dove solitamente sopravvivono solo i più furbi e più scaltri".

Foto Ti-Press Gabriele Putzu

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