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NIGERIARischia la morte una 14enne accusata dell'omicidio del marito

30.10.14 - 18:24
Il processo ha provocato numerose polemiche in Nigeria da parte di chi contesta i matrimoni combinati
Rischia la morte una 14enne accusata dell'omicidio del marito
Il processo ha provocato numerose polemiche in Nigeria da parte di chi contesta i matrimoni combinati

GEZAWA - Rischia la pena di morte la giovane nigeriana di appena 14 anni, una "sposa bambina" accusata di avere ucciso il marito di 35 anni avvelenandolo. Lo ha reso noto oggi una fonte giudiziaria. Il processo a carico di Wasila Tasìu, originaria del nord del Paese e di famiglia povera, ha provocato numerose polemiche in Nigeria, da parte di chi contesta i matrimoni combinati con i minorenni in questa regione a maggioranza musulmana.

La procura di Gezawa, alla periferia di Kano, la più grande città del nord della Nigeria, ha presentato una denuncia contro Wasila Tasìu, affermando che la 14enne è accusata di omicidio volontario per avere ucciso suo marito Umar Sani, 35 anni, due settimane dopo le nozze nella città di Unguwar Yansoro, avvenuto ad aprile. Secondo il procuratore Lamido Abba Soron-Dinki, l'accusa di omicidio volontario prevede la pena capitale.

Wasila Tasìu è comparsa oggi in tribunale, vestita con uno hijab color crema e scortata da due poliziotti. La giovane si è rifiutata di rispondere quando le è stato chiesto se aveva capito le accuse a suo carico. La seduta è stata interrotta per 10 minuti, durante i quali il legale della ragazza ha chiesto alla sua assistita se avesse compreso quanto stesse accadendo in tribunale fino a quando Wasila ha rivolto lo sguardo contro il muro e ha cominciato a singhiozzare. "La Corte ha costatato che la giovane si considera non colpevole", ha poi dichiarato il giudice Mohammed Yahaya, considerando il silenzio della minorenne come un diniego e ha poi deciso di aggiornare il processo al 26 novembre.

Attivisti dei diritti umani, in particolare nel sud della Nigeria a maggioranza cristiano, hanno chiesto la liberazione immediata della ragazza, affermando che i rapporti sessuali che ha avuto con il marito devono essere considerati come uno stupro.

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