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CANTONEIl grillino Savoia: "Il tempo della provocazione verbale è finito"

02.06.14 - 08:12
Il coordinatore dei verdi parla di Grillo, Renzi e della fine del berlusconismo
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Il grillino Savoia: "Il tempo della provocazione verbale è finito"
Il coordinatore dei verdi parla di Grillo, Renzi e della fine del berlusconismo

LUGANO - La scorsa settimana le buone stelle hanno smesso di sorridere a quel Grillo parlante che di nome fa Beppe. Dalle urne delle elezioni europee ne è uscito infatti un po’ frastornato, come un pugile dopo un fulminante gancio al mento. Quali sono stati gli errori commessi all’angolo stellato? Lo abbiamo chiesto a chi, in Ticino, più si avvicina (anche per sua stessa ammissione) al comico genovese: il coordinatore dei Verdi Sergio Savoia. 

Il futuro del grillismo non solo sotto la luce del caro leader - «Prima di tutto si deve premettere una cosa – ci dice – più che una sconfitta di Grillo si tratta di una vittoria del Partito Democratico. Non ci sarebbe inoltre mai stata una presidenza Renzi se non ci fosse stato Grillo che ha messo paura a tutti. Detto questo credo che la forza del grillismo sia anche il suo limite, il potere deve essere diviso con altre persone. Da grillino posso dire che i tempi della provocazione verbale fine a se stessa sono finiti. I limiti si sono visti nelle europee».

Non oltre il 25% - “Stiamo sempre parlando – ricorda sempre Savoia – di un partito che ha preso il 20% dei voti. Il sud soprattutto è stato molto più grillino del nord. L’aspetto interessante da analizzare è proprio la variante geografica. Il Movimento 5 Stelle ha sfondato al sud e il Pd ha recuperato al nord. Questa è la provo del passaggio di voti, e dunque di elettori, dal centro destra alla sinistra. Ora però il movimento di Grillo e Casaleggio deve superare alcuni limiti sennò non riuscirà mai ad andare oltre la soglia del 25% di preferenze. Forse in futuro dovranno capire come far pesare di più i loro voti, in politica devi fare alleanze sennò i voti non contano nulla”.

Grillini verdi del Ticino? Anche no... - «La cosa che mi accomuna a Grillo è che vengo dal mondo dello spettacolo come lui. Per il resto non penso di utilizzare lo strumento dell’attacco personale come fa lui. In più non credo di essere l’unico rappresentante dell’onestà politica».

Renzi il futuro nelle mani di un giovane premier -  “L’ho sempre guardato con simpatia. Come lui in politica non ce ne sono molti. Il problema è quanto riuscirà a mettere sotto controllo il suo partito. Ci saranno, magari, dei salti di cavallo sul carro del vincitore. Comunque è una persona con capacità straordinarie, l’unico ad avere ammesso la sconfitta nelle passate primarie. Onestamente devo dire onore al merito, nessuno avrebbe pensato a un risultato così schiacciante”.

Berlusconi un cavaliere disarcionato definitivamente - «Francamente i risultati di Forza Italia e del Pd dimostrano che c’è stato un passaggio di voti tra i due partiti. Berlusconi demonizzando Grillo si è tirato la zappa sui piedi. È la fine del berlusconismo... era ora!». 

 

 

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