Norman Gobbi spezza una lancia a favore degli automobilisti. E insiste sulla distinzione tra «prevenzione e far cassetta»
BELLINZONA - I controlli radar «sono intesi per fare prevenzione». E «non devono servire a fare cassetta». Nell'ultima Conferenza cantonale sulla sicurezza, Norman Gobbi ha colto l'occasione per sottolineare questo aspetto assieme ai municipali capo-dicastero che dirigono le Polizie-polo.
È del mese scorso la polemica su un radar dei record a Camorino. Tra le 160 auto che in una sola ora hanno superato il limite, c’era anche quella dello stato che trasportava il consigliere di Stato.
«Il principio fondamentale è quello secondo cui il controllo di velocità serve per fare prevenzione e non “cassetta», ha precisato il direttore del Dipartimento istituzioni a tio/20minuti. «Tale principio definisce quindi dove è più sensato effettuare i controlli. Avviene sempre così? La piattaforma comune - composta dalla Polizia cantonale e dalle comunali - ha il compito di controllare che ciò avvenga, coordinando i controlli di velocità».
Il passo successivo, sarà quello di «affidare al Consiglio cantonale dei comandanti delle Polizie il compito di ottimizzare i controlli» ha spiegato il direttore del Di. «L'accento dev'essere messo sempre sulla prevenzione, anche per evitare l'accanimento su determinati tratti di strada».
Un'altra questione delicata è il deficit di poliziotti, in alcuni distretti. Delle sette regioni-polo, due sono ancora "inadempienti". “Gli effettivi non sono ancora del tutto allineati ai parametri stabiliti». Nell'incontro, tuttavia, i municipali capo-dicastero dei Comuni Polo «hanno assicurato uno sforzo ulteriore per raggiungere l’obiettivo in tempi ragionevoli», conclude Gobbi.