LUGANOSciopero alla Coop City: "Clima umano a tratti insopportabile"

LUGANO - Altro che “guasto tecnico”. Mobbing, insulti, minacce "gratuite" di licenziamento. Ci sarebbe “un clima umano a tratti insopportabile” dietro al malumore sfociato questa mattina nello sciopero della Coop City di via Nassa, a Lugano. Da voci raccolte sul campo i dipendenti in sciopero - una trentina, attualmente riuniti con i delegati del sindacato Unia e i dirigenti di Coop accorsi apposta da Basilea - avrebbero presentato all’azienda un vero e proprio ultimatum: “Non torniamo a lavorare finché l’attuale direzione del negozio non verrà allontanata” raccontano, a denti stretti.

Una versione che diverge alquanto da quella fornita dall’azienda alla clientela, con tanto di cartello affisso all’ingresso: “Per un guasto tecnico, il negozio è momentaneamente chiuso. Ci scusiamo per il disturbo”.

A sentire i dipendenti le motivazioni sarebbero ben altre, e sarebbero state descritte ai vertici della Coop in una mail inviata a Basilea la settimana scorsa dal personale: non questioni salariali, ma riduzioni dell’orario di lavoro imposte in modo arbitrario, lamentano gli scioperanti. “In seguito all’ultimo cambio della direzione sono state fatte nuove assunzioni a scapito dei dipendenti già in forze, che si sono visti ridurre l’orario di lavoro e in molti casi si sono ritrovati di fatto a lavorare a chiamata” racconta qualcuno. Altri parlano di “un clima umano insopportabile, fatto di ricatti quotidiani e insulti personali”. In ogni caso, alla mail di settimana scorsa da Basilea non sarebbe giunta la risposta attesa. Donde il “guasto tecnico” di questa mattina.

Riapertura del negozio - Alle 14.30 il negozio è stato nuovamente riaperto. Da quanto ci risulta i dipendenti e la direzione della Coop avrebbero raggiunto un accordo. Maggiori informazioni verranno fornite nel corso della serata.