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CANTONE / VAUDStudentessa in assistenza, il Tribunale federale conferma l'espulsione

03.07.17 - 16:25
Non accolto il ricorso della giovane. Per il TF «un trasloco nella fascia di confine le permetterebbe comunque di continuare la formazione iniziata in Svizzera»
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Studentessa in assistenza, il Tribunale federale conferma l'espulsione
Non accolto il ricorso della giovane. Per il TF «un trasloco nella fascia di confine le permetterebbe comunque di continuare la formazione iniziata in Svizzera»

LOSANNA/LUGANO - «Non fruiva più dei mezzi finanziari necessari per il proprio sostentamento», per questo il Tribunale federale (TF) ha deciso che una studentessa italiana con permesso di dimora rilasciato in Ticino nel 2014 (non rinnovato nell'agosto del 2016), dovrà lasciare la Svizzera.

Come riferisce la sentenza pubblicata oggi dallo stesso TF, la ragazza aveva tentato la strada del ricorso contro la decisione della sezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni ticinese, poi confermata dal Consiglio di Stato e dal Tribunale amministrativo cantonale, di non rinnovarle il permesso. In Ticino per ottenere un Bachelor, dal giugno 2016 percepiva, assieme al padre presso il quale alloggiava, prestazioni assistenziali.

Secondo la 26enne il mancato rinnovo le avrebbe precluso «la possibilità di portare a termine la propria formazione universitaria». Affermazione che nn ha convinto il TF, secondo cui «un trasferimento della ricorrente in Italia non è per niente improponibile, anzi risulta perfettamente esigibile». In primo luogo il TF rileva che la giovane «risiede in Svizzera dall'agosto 2014 (dove la sua presenza è solo tollerata dall'agosto 2016 in attesa di una decisione definitiva sul rinnovo del suo permesso di dimora) quindi da pochi anni». Quindi osserva che «la cultura e lo stile di vita della vicina Penisola le sono noti, avendovi vissuto con la madre e le sorelle, tuttora lì domiciliate, prima di venire in Svizzera all'età di 23 anni e non si discostano del resto in maniera sostanziale da quelli del nostro Paese. Infine, contrariamente a quanto addotto, un suo rientro in Italia non dovrebbe nuocere ai suoi studi dato che, come emerge dalla sentenza cantonale, dovrebbe averli già terminati siccome doveva sostenere la tesi di Bachelor nel mese di febbraio 2017. Ma quand'anche ciò non fosse il caso, un trasloco nella fascia di confine le permetterebbe comunque di continuare la formazione iniziata in Svizzera».

Nemmeno la tesi secondo cui «l'allontanamento dal padre pregiudicherebbe in modo inammissibile i propri equilibri familiari» ha convinto il Tribunale federale che sostiene piuttosto come la ricorrente, maggiorenne, non abbia «preteso né dimostrato che si trova in uno stato di qualificata dipendenza dal padre».

Respinto il ricorso, quindi, il TF ha posto a suo carico 1'000 franchi di spese giudiziarie.

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