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STABIOSul corpo nessun segno di violenza: perché Nadia non ha opposto resistenza?

24.10.16 - 11:30
Gli esami tossicologici potranno fare chiarezza su un punto importante. Lo stesso che potrebbe spiegare il perché di una morte postuma rispetto al momento del presunto soffocamento
tipress
Sul corpo nessun segno di violenza: perché Nadia non ha opposto resistenza?
Gli esami tossicologici potranno fare chiarezza su un punto importante. Lo stesso che potrebbe spiegare il perché di una morte postuma rispetto al momento del presunto soffocamento

STABIO - Le indiscrezioni circa l'orario della morte di Nadia Arcudi, la maestra di Stabio trovata domenica 16 ottobre nei boschi di Rodero, sono solo un piccolo tassello, che non aiuta a completare il quadro di quello che resta un vero e proprio giallo.

La 35enne, infatti, si sarebbe spenta attorno alle 23 di venerdì 14 ottobre. Un orario approssimativo in ogni caso, ma che - visti i movimenti del cognato (ad oggi l'unico indiziato per l'omicidio) - ha portato a supporre che il decesso sia avvenuto in territorio italiano, e non a Stabio, come inizialmente riferito dagli inquirenti.

Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che il cognato, quella sera stessa, fosse a cena fuori, proprio in Italia, con la suocera (e madre di Nadia) e la moglie. Questo dettaglio fa sospettare, insomma, che il corpo sia stato abbandonato prima di quell'ora. La maestra, quindi, potrebbe essere morta in seguito. Dopo essere stata abbandonata, senza giacca e scarpe, a due passi dal confine.

L'autopsia, infatti, ha per ora solo rivelato quale è la causa della morte: edema polmonare/infarto. Cosa possa averlo provocato non è ancora del tutto chiaro. Una delle ipotesi resta attualmente quella del soffocamento. Con un oggetto leggero, almeno stando a delle indiscrezioni mai smentite dalla polizia.

C'è un punto, però, sul quale potranno fare chiarezza solo i test tossicologici effettuati sulla donna: è stata drogata prima di quel presunto soffocamento? Non vi sarebbero, infatti, segni di colluttazione e nemmeno di uno strangolamento violento sul suo corpo. Insomma, Nadia non avrebbe opposto resistenza.

Vi sono, infine, altri piccoli tasselli mancanti: che fine ha fatto quel sacchetto? E dove sono le scarpe della donna (ne era sprovvista al momento del ritrovamento) o il tappeto nel quale sarebbe stata avvolta per essere caricata in auto?

Intanto il 42enne, come confermato questa mattina, resta preventivamente in carcere per tre mesi. In attesa che il quadro venga completato.

 

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