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CANTONE«I concerti? A me preoccupa più chi fa la spesa senza mascherina»

07.07.22 - 06:30
Crescono i positivi e i ricoveri. Giorgio Merlani: «La situazione inizia a impattare sugli ospedali»
tipress
«I concerti? A me preoccupa più chi fa la spesa senza mascherina»
Crescono i positivi e i ricoveri. Giorgio Merlani: «La situazione inizia a impattare sugli ospedali»
Quindi sulla quarta dose: «Ha senso solo per le persone più fragili».

LUGANO - I 1'888 positivi della scorsa settimana sono diventati 2'026. Numeri questi che si riflettono anche sulla situazione ospedaliera, con i ricoverati passati da 69 a 80 di cui sei in cure intense (quando sette giorni fa erano solo due).

«Una volta che le infezioni partono la crescita è esponenziale - spiega il medico cantonale Giorgio Merlani, confermando il netto aumento -. È un dato di fatto e non solo riflesso della gente che si sottopone al test per andare in vacanza, anche perché ormai quel test non lo fa più nessuno. La percentuale dei test positivi su quelli effettuati sta per raggiungere il 30%. Abbiamo casi nelle strutture per anziani, aumentano le segnalazioni di sintomi legati al Covid fatte ai medici curanti e anche le analisi sulle acque reflue sono coerenti con questa crescita. La situazione sta chiaramente iniziando a impattare sugli ospedali, dove il carico di lavoro rispetto a un’estate abituale è comunque elevato».

Quanto sono gravi i decorsi?
«Fortunatamente meno rispetto al passato. Solo parte dei pazienti in terapia intensiva presenta una polmonite Covid. Il quadro oggi è un po' diverso. Tra vaccini e malattie, si è venuta a creare un'immunità che, almeno in parte, protegge da questo virus. Ma è vero anche che dall'ultima dose di vaccino è trascorso parecchio tempo. I più fragili, insomma, possono avere dei decorsi più gravi se incappano nel virus». 

L'invito dell'Ufsp a vaccinarsi fatto agli over 80 e alle persone più fragili è quindi per evitare queste situazioni?
«Esattamente. La quarta dose non ha invece senso per le altre persone. Anche perché, con questa variante, gli attuali vaccini riescono solo a ridurre la probabilità di decorsi severi, non quella di infettarsi e quindi nemmeno quella di trasmettere il virus. Ricordiamo che il vaccino era "tagliato" sulla prima variante».

Quando arriverà il vaccino per questa nuova variante?
«Lo stiamo aspettando. Quando arriverà, quanto ce ne sarà e quanto sarà efficace nel ridurre la probabilità d'infezione sono le classiche domande da un milione di dollari. Sono variabili che ancora non conosciamo».

Crede che siamo di fronte a una nuova ondata?
«I casi aumentano. Fino a che punto lo faranno dipenderà dall'immunità della popolazione, ma anche dalla sensibilità individuale. Io mi sento di dare alcune raccomandazioni: è certamente il momento di ritornare alle buone vecchie regole dell'igiene delle mani e delle mascherine nei luoghi chiusi. Questo è un primo passo importante. I negozi dovrebbero controllare i propri distributori, se ne trovano spesso di vuoti o non funzionati. Già questi piccoli accorgimenti permetterebbero di limitare la diffusione esponenziale del virus. In secondo luogo invito chi ha sintomi a fare attenzione. Se proprio non vuole testarsi, che almeno eviti le altre persone, soprattutto quelle più vulnerabili. Credo comunque che sarebbe il caso di fare il test, quello molecolare, visto che i rapidi non sempre sono attendibili con la variante Omicron 4 e 5».

Qualcuno si è chiesto se non sia un po' colpa di tutti questi eventi all'aperto...
«Abbiamo una variante circolante che è più contagiosa e più immuno-invasiva di quella precedente e non c'è nessuna misura di contenimento formalmente in atto. È chiaro che questi eventi possono accelerare la diffusione del virus, ma a me preoccupa di più la mancanza della mascherina nei negozi o negli spazi chiusi. Se all'aperto un positivo può contagiare le 4/5 persone che gli stanno attorno, durante la spesa, quindi in uno spazio chiuso e dove l'aria è la stessa e dove si tocca questo e quest'altro, un positivo può contagiarne potenzialmente anche decine».

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