Lo storico cinema festeggia i 60 anni di storia. Un traguardo raggiunto in buona salute grazie anche al suo giovane e nuovo timoniere, Joel Fioroni
MASSAGNO – L’entrata è sempre la stessa. Ricorda vagamente il mitico teatro numero 5 di Fellini, a Cinecittà. Paragone irriverente per una struttura che, fino a qualche anno fa, sembrava destinata alla morte. Invece il cinema Lux di Massagno ha sempre saputo rialzarsi dalle sue crisi e nei prossimi giorni taglierà il traguardo dei 60 anni di storia. Anzi, da quando al timone del cinema c’è il 28enne Joel Fioroni le entrate sono pure aumentate. «In un anno di attività, mi sono fatto in quattro – spiega –. Ma i primi frutti iniziano ad arrivare. Abbiamo una media di 22 spettatori a proiezione. Il doppio rispetto a qualche anno fa».
Lei lavorava per il Conservatorio di Scienze Audiovisive. Aveva un posto sicuro. Chi glielo ha fatto fare di lanciarsi in questa sfida?
Sono stato un po’ incosciente. Ma volevo mettermi in gioco. Sono giovane, penso di potere portare idee nuove. Gestisco io tutto, dall’A alla Zeta, con l’aiuto di 8 collaboratori. Riusciamo a fare quadrare i bilanci, a coprire le spese, compresi gli stipendi, e a pagare l’affitto al Comune. È già un bel traguardo.
Il cinema, nato nel 1958 per volontà della parrocchia, ha 280 posti. L’ha già visto pieno?
In alcune occasioni ci siamo andati vicini. È capitato durante la rassegna “Lux Art”. Ci siamo prefissati di portare l’arte al cinema. Ricordo soprattutto il documentario su Monet. È piaciuto tanto. Continuiamo, inoltre, ad avere un grande successo con le opere in diretta da New York e i balletti in diretta da Mosca. Prossimamente avremo La Traviata.
Nell’immaginario collettivo il Lux è un cinema per intellettuali e per anziani. Cosa fate per abbattere questo pregiudizio?
L’età media del nostro pubblico si sta sorprendentemente abbassando. La nostra forza sono le rassegne e gli eventi. Cerchiamo di fare in modo che il cinema sia un punto di aggregazione, di ritrovo, puntiamo sugli aperitivi ad esempio. Abbiamo fatto anche qualche investimento a livello di arredamento interno. È così che i cinema possono tentare di sopravvivere. Soprattutto quelli piccoli come il nostro. Con un colosso come il Cinestar a pochi chilometri dobbiamo per forza essere alternativi.
Quanto sfrutta i social network nelle sue attività di promozione?
Tantissimo. Rappresentano il nostro principale canale di comunicazione. Instagram ci aiuta parecchio. Il pubblico c’è, bisogna solo saperlo attirare, con proposte interessanti.
Lei non ha neanche 30 anni. Il Lux ne ha oltre il doppio. Non si sente un po’ come il ragazzino di Nuovo Cinema Paradiso?
A volte sì. Anche se poi, dietro le quinte, non ci sarebbe neanche più bisogno della mia presenza. Tutto oggi è automatizzato.
Il Lux, nella sua storia, ha avuto diversi momenti di difficoltà e tanti cambi di gestione. Lei dorme tranquillo la notte?
Nel corso dei primi mesi ho fatto fatica, lo ammetto. Ora ho trovato un equilibrio, sono rinfrancato dai risultati positivi e dai buoni riscontri del pubblico. Vogliamo che il Lux sia un posto caldo, accogliente. Un luogo in cui la gente non trovi solo un film da vedere, ma anche un’occasione di discussione, di dibattito. Sfida colossale, ma siamo sulla buona strada.
I festeggiamenti per il 60esimo anniversario del cinema Lux si svolgeranno da mercoledì 19 a domenica 23 dicembre. Tutto il programma nel flyer allegato.