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LUGANOEx monitore condannato a 12 anni

09.08.17 - 17:39
Abusi sessuali su nove minorenni. La Corte: «La colpa è gravissima»
TiPress
Ex monitore condannato a 12 anni
Abusi sessuali su nove minorenni. La Corte: «La colpa è gravissima»

LUGANO – Nove vittime minori di sedici anni, di cui sei adescate in ambito sportivo. Quattro stupri e innumerevoli abusi sessuali, tra il 2003 e il 2015. L’ex monitore del Mendrisiotto arrestato nell’autunno 2015 dovrà scontare 12 anni di carcere. Oltre a seguire un trattamento terapeutico. Per dieci anni non potrà, inoltre, esercitare attività a contatto con minorenni. Lo ha deciso la Corte delle Criminali di Mendrisio, riunita a Lugano, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, che a favore dell’imputato ha considerato la collaborazione fornita e il tempo trascorso dagli episodi.

C’era coazione sessuale – L’atto d’accusa è stato soltanto parzialmente confermato. La Corte ha comunque ritenuto che le vittime avvicinate in ambito sportivo si trovassero in una situazione in cui non potevano fare a meno di dare seguito alle richieste dell’ex monitore. Sapevano che un rifiuto significava l’allontanamento di un allenatore ambito. «La tattica del bastone e della carota ha funzionato perfettamente» ha spiegato il giudice.

«È un predatore sessuale» - La Corte ha parlato di «colpa gravissima» e ha definito l’imputato come un «predatore sessuale, in grado di adeguarsi alle circostanze, passando da aggressioni sulla strada ad abusi pianificati».

Le richieste delle parti - L’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, aveva chiesto una pena detentiva di tredici anni. Nel suo intervento aveva fatto leva soprattutto sulla capacità manipolatoria dell’imputato: «Era un teatrante che otteneva la fiducia incondizionata delle ginnaste e delle loro famiglie». Il difensore Stefano Genetelli auspicava invece una pena non superiore ai sei anni con l’obbligo di proseguire un trattamento terapeutico. Il legale aveva fatto leva sulla «collaborazione nel corso dell’inchiesta» e sul «sincero pentimento».

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