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Prostituzione nella villetta dove si va a morire Polemica sul suicidio assistito a Chiasso: emergono anche dei risvolti "hot". Di fianco alla stanza della dolce morte, un appartamento a luci rosse. Il Municipio ha avviato verifiche
CHIASSO - Da una parte la stanza della "dolce morte", dove gli aspiranti suicidi assumono il farmaco letale. Oltre la parete, nell'appartamento di fianco, il sesso (a pagamento). È di oggi la notizia di 7 persone che si sarebbero già tolte la vita in una villetta di via Pedroni 3, a Chiasso: ma la polemica sul suicidio assistito, nella città di confine, è solo agli inizi, ed emergono nuovi elementi "piccanti". Stando a informazioni raccolte da tio.ch/20minuti, nella stessa palazzina dove negli scorsi mesi ha preso sede l'associazione pro-eutanasia Carpe Diem, viene esercitata abusivamente la prostituzione.
«Verifiche in corso» - A seguito del clamore sollevatosi negli ultimi giorni attorno alla palazzina, il Municipio sta verificando anche questo aspetto. La conferma arriva dalla capo-dicastero sicurezza Sonia Colombo-Regazzoni. «Ci stiamo occupando della cosa, dei controlli sono stati avviati» spiega.
I soliti noti - Nell'appartamento di fianco alla sede di Carpe Diem, sullo stesso piano, al momento lavorerebbero una transessuale e una prostituta, i cui annunci "hot" sono pubblicizzati sui siti erotici. Da noi contattata, una prostituta ha confermato l'indirizzo. L'appartamento sarebbe tuttavia intestato a una 59enne cittadina italiana, già coinvolta in inchieste sulla prostituzione e tenutaria di altri tre appartamenti a luci rosse a Cadenazzo.
I vicini protestano - Al pian terreno della palazzina bi-familiare, invece, si trova un centro tantra autorizzato, che a sua volta offre massaggi sensuali a pagamento. Non è stato possibile contattare i responsabili di Carpe Diem per un commento.
