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CANTONEIl discorso integrale di Schneider-Ammann a Lodano

31.07.16 - 18:45
Il discorso integrale di Schneider-Ammann a Lodano

LODANO - Ecco il testo integrale dell'allocuzione del Primo Agosto pronunciata questo pomeriggio dal presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann a Lodano, in Vallemaggia.

Oggi festeggiamo il settecento venticinquesimo anniversario della Confederazione. E sono lieto di poterlo fare in Ticino. Qui, sulle sponde della splendida Maggia. A questo luogo mi legano ricordi felici. Qui ho trascorso molti giorni in grigioverde. Da Maggia sono partite le nostre marce di cinquanta e settanta cinque chilometri.

La bellezza rustica e un po' selvatica della Valle Maggia continua ad affascinarmi. Sono contento soprattutto della Vostra presenza, care Concittadine e cari Concittadini.

Siete tutti venuti per festeggiare insieme. Però manca qualcuno. Manca Dimitri. Ha fatto del bene: con il suo umorismo, la sua positività e il suo sorriso. Ma facciamo come se Dimitri fosse ancora qui con noi. Sono sicuro che Lui avrebbe voluto così. L'ho incontrato personalmente un paio di volte. Ciò che mi ha colpito di più è stata la sua capacità di entusiasmarsi. Era così anche nel lavoro.

Nel 1971, con sua moglie Gunda ha fondato il suo teatro di Verscio.

Insieme lo hanno fatto diventare una scuola universitaria di teatro conosciuta a livello internazionale. Dimitri era anche un po' bernese. Ha svolto un tirocinio di vasaio a Berna dove ha vissuto a lungo con sua madre e sua sorella. Ora, Signore e Signori, dovrete accontentarvi di un altro bernese...

Signore e Signori, il mondo è in crisi. Brexit. Turchia. Attentati a Parigi, Bruxelles, Nizza e Monaco. Dove ci porterà tutto ciò? E noi cosa possiamo fare? Non so prevedere il futuro. E non ho ricette da proporvi. Però sono convinto di una cosa. E ho un obiettivo. Sono convinto che qualunque cosa succeda, dobbiamo continuare sul nostro cammino: senza paura!

Ed ecco il mio obiettivo. Si tratta del motto che ho scelto per il mio anno di presidenza: 'tutti insieme, per il lavoro e per il nostro Paese'. Voglio che in questo Paese ci siano un lavoro e un'opportunità per tutti. A questo scopo mi impegno ogni giorno. Care e cari Ticinesi, lo so: qui da Voi ci sono molti frontalieri. E a volte dovete subire il dumping salariale. Lo dico con chiarezza: è un problema che dobbiamo risolvere.

Però è indispensabile che il mercato del lavoro rimanga aperto. È a questa apertura che dobbiamo il nostro benessere. Garantendo comunque che le misure d'accompagnamento siano applicate. È un compito che dobbiamo svolgere insieme, a Berna e qui in Ticino. Ci vuole unità d'intenti: anche di questo sono convinto. Soltanto così potremo continuare sul nostro cammino di successo.

Signore e Signori,

Tra la Berna federale e il Ticino i rapporti non sono sempre facili: chiedete con ragione di essere ascoltati. Dal Consiglio federale, dal Parlamento, dai Cantoni della Svizzera tedesca e romanda. Ma Vi posso garantire che il filo diretto funziona. Funziona, ad esempio, con il Vostro Consigliere di Stato Christian Vitta, che si dà moltissimo da fare per il Vostro Cantone.

E funziona anche con gli altri membri del Governo e con le altre autorità, con cui io e i miei colleghi del Governo federale e dell'Amministrazione federale siamo in stretto contatto.

Anche Jörg De Bernardi, che il Consiglio federale ha da poco nominato Vicecancelliere, si è impegnato molto per il Vostro Cantone. Sono lieto di poter collaborare con Lui. I legami tra il Ticino e il resto del Paese, a nord delle Alpi, sono stretti. Malgrado ciò, dobbiamo avere un'attenzione particolare per la Vostra situazione, perché la coesione è un elemento indispensabile del successo della nostra Svizzera. Proprio perché siamo un Paese costituito da minoranze forti.

Un po' più di un mese fa, con l'apertura della galleria di base del San Gottardo le distanze all'interno del nostro Paese si sono fatte ancora più brevi. Sono felice e orgoglioso, che siamo riusciti a inaugurare l'opera del secolo. L'unità con il resto della Svizzera è emersa anche in occasione della votazione di fine febbraio sulla seconda galleria autostradale del San Gottardo; il cinquanta sette per cento dei votanti ha espresso un voto favorevole. Il Ticino e la Svizzera intera hanno detto sì.

La nostra democrazia diretta permette sempre e comunque alle minoranze di esprimersi. Voi e io possiamo dire la nostra. È un diritto di tutti. E tutti hanno il dovere di impegnarsi! A cosa mi riferisco? Come dicevo prima: sono convinto di una cosa: se ognuno di noi si mettesse a disposizione - in un modo o nell'altro - per la collettività, potremmo ottenere risultati ancora migliori. Come comunità, e come Confederazione.

Un esempio: il Vostro Comune ha accolto provvisoriamente rifugiati provenienti dall'Eritrea, anche per solidarietà nei confronti dei Comuni del Ticino meridionale. E ha fornito così un importante contributo a favore di tutta la Svizzera. Per l'apertura e la disponibilità che avete dimostrato ospitando persone in cerca di protezione: grazie di cuore. Sono persuaso che questa solidarietà e questa apertura siano un importante punto di forza della Svizzera.

Signore e Signori, come ricordavo prima, è in atto una crisi mondiale. Perciò i nostri valori assumono un ruolo fondamentale. Valori come: apertura; solidarietà; affidabilità; e libertà. Continuiamo a investire nel nostro ottimo sistema formativo. Manteniamo le nostre capacità di innovazione. Conserviamo la nostra indipendenza. E sforziamoci di migliorare continuamente.

Così come ha sempre fatto Dimitri. Due anni fa gli è stato conferito lo Swiss Award alla carriera. Diceva di considerare il premio uno stimolo a migliorare ancora. Questa motivazione - ancora presente in età avanzata - dovrebbe esserci da esempio. Potremmo imparare anche dalla sua socievolezza. E dalla sua capacità - da giovane e da anziano - di superare le barriere linguistiche per unire la gente facendola ridere.

Sono doti che mi auguro siano presenti in Svizzera. Insieme e solidali, superando i confini cantonali per affrontare le difficoltà che ci aspettano. Che aspettano una piccola - ma forte - Svizzera.

Vi auguro un felice primo di agosto.

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