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BELLINZONAJihadista a processo

14.07.16 - 06:55
Il 25enne era stato arrestato il 7 aprile 2015 all’aeroporto di Zurigo
FVR / M. Franjo
Jihadista a processo
Il 25enne era stato arrestato il 7 aprile 2015 all’aeroporto di Zurigo

BELLINZONA - Si apre oggi al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona il processo a un presunto jihadista arrestato il 7 aprile 2015 all'aeroporto di Zurigo. Il 26enne zurighese di origine libanese era stato bloccato mentre si apprestava a prendere un aereo per Istanbul con l'intenzione di recarsi in Siria o in Iraq, secondo il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

È la prima volta che il TPF dovrà pronunciarsi sul caso di un presunto jihadista in partenza per sostenere lo Stato islamico. L'imputato è accusato di aver violato la cosiddetta legge anti-Isis e in subordine di sostegno a un'organizzazione criminale (art. 260ter n. 1 CP). Gli vengono inoltre addebitate ripetute violazioni del divieto di rappresentazione di atti di cruda violenza (art. 135 cpv. 1 e cpv. 1bis CP). Nel suo telefono cellulare sono state trovate scene di decapitazioni e altre violenze.

Il 22 aprile la Procura federale ne aveva annunciato la sua rimessa in libertà. Al giovane era stato tuttavia trattenuto il passaporto e gli era stato imposto di presentarsi tre volte alla settimana alla polizia.

Tra settembre e dicembre 2014, lo svizzero-libanese aveva avuto contatti telefonici regolari con un ragazzo di Winterthur (ZH) poi partito con la sorella verso la Siria per sostenere l'Isis. I due adolescenti di 16 e 17 anni sono stati arrestati a fine dicembre 2015 all'aeroporto di Zurigo mentre rientravano in Svizzera, dopo circa un anno di assenza, su un aereo proveniente da Istanbul. Il giovane aveva avuto altri contatti anche con una persona partita nel febbraio 2015 per la metropoli turca per poi raggiungere, secondo il MPC, la Siria. Il suo difensore, Daniel Weber, contesta formalmente le accuse e ha annunciato che chiederà l'assoluzione.

In occasione del processo è stato adottato un imponente dispositivo di sicurezza a Bellinzona. I dibattimenti potrebbero continuare anche domani mentre la sentenza sarà resa nota più tardi.

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