Riforma fiscale necessaria per fermare l'esodo di giovani verso altri cantoni svizzeri e favorire le successioni aziendali.
LUGANO - «La riforma fiscale in votazione il prossimo 9 giugno è un passo necessario verso un Ticino più forte». Ne sono convinti i movimenti giovanili della Lega dei Ticinesi, del PLR e dell’UDC per i quali il sì alla Riforma fiscale potrebbe contribuire a diminuire l'esodo di giovani ticinesi verso altri cantoni svizzeri. «Per molti giovani - si legge in una nota stampa - il Canton Ticino ha perso attrattività nel corso degli anni. Le condizioni quadro negli altri cantoni, nettamente più favorevoli a quelle a Sud delle Alpi, spingono spesso le nuove generazioni a lasciar il Cantone, rispettivamente a non tornarci dopo gli studi. L’incapacità di procedere a riforme strutturali si riflette sotto molti aspetti. La posizione molto defilata delle graduatorie sulla competitività fiscale è solo uno di questi aspetti. Oggi non solo i giovani, ma anche neopensionati che ritirano il capitale previdenziale e i buoni contribuenti con redditi importanti lasciano il Cantone a beneficio di regioni più interessanti sotto molti aspetti».
Per i giovani dell'Udc, della Lega e del Plrt di fronte ad un nuovo e sicuro aumento di imposte per tutti i cittadini, a causa del rialzo del coefficiente di imposta cantonale al 100%, è assolutamente necessario agire. «Permettere un nuovo aumento e restare in coda alle classifiche rispetto ad altri cantoni costituirebbe un gesto particolarmente negativo nei confronti della capacità del Cantone di adeguarsi alle nuove realtà e al resto del paese».
I movimenti giovanili fanno inoltre notare che la riforma prevede una riduzione delle imposte di successione e donazione: «L'aggiornamento delle aliquote per non-parenti e l'introduzione di agevolazioni come la quota esente, rispondono alle nuove configurazioni familiari e favoriscono le successioni aziendali e il mantenimento degli impieghi. Ciò permette ai giovani e alle future generazioni di prendere responsabilità all’interno delle imprese familiari, mantenendo attrattiva questa forma aziendale, che è la spina dorsale dell’economia ticinese».