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VEZIA«Coinvolgere nel rinnovamento gli operatori della piazza finanziaria»

09.03.16 - 16:09
Questa la via tracciata nel corso dell’assemblea annuale di Ticino for Finance e indicata anche dallo studio del BAK Basel: «Sfide e opportunità della piazza finanziaria ticinese»
«Coinvolgere nel rinnovamento gli operatori della piazza finanziaria»
Questa la via tracciata nel corso dell’assemblea annuale di Ticino for Finance e indicata anche dallo studio del BAK Basel: «Sfide e opportunità della piazza finanziaria ticinese»

VEZIA - Si è tenuta oggi l’assemblea annuale di Ticino for Finance (Associazione per la promozione della piazza finanziaria) che ha salutato così un anno intenso per l’associazione, che l’ha vista impegnata in molteplici attività e attiva, congiuntamente a diversi player ticinesi, a Monte Carlo, Londra e Istanbul, come evidenziato nella retrospettiva di Franco Citterio, Presidente dell’associazione e Direttore dell’ABT. Ticino for Finance ha tuttavia sin dalla propria creazione anche il compito di concentrarsi sulla competitività della piazza, come spiegato dal Vice-Presidente dell’associazione e Direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi, che ha nella sua relazione gettato lo sguardo al futuro. Questa missione caratterizzerà in particolare il 2016 dell’associazione, a cinque anni dalla propria costituzione, dopo la decisione dei membri di rafforzarne l’impegno per individuare quei fattori quadro e di mercato -fiscali, legislativi e non solo- su cui è diventato necessario agire.

Come si intende tradurre tale proposito di “dar voce alla piazza” in termini pratici? -  L’associazione, da un lato, considererà la valutazione di misure concrete per il miglioramento delle condizioni quadro a livello cantonale e federale nel settore finanziario. Dall’altro lato, prevede invece di identificare eventuali ulteriori ambiti di sviluppo per il Ticino finanziario, affinché il suo orientamento sia sempre in linea col contesto che cambia. Per fare questo, si è deciso di aprirsi ulteriormente e avvalersi dell’aiuto di chi è quotidianamente sul campo. Operatori di diversa estrazione -dal private banking, all’asset management, dal commercio di materie prime sino al FinTech, oltre ad esperti legali e fiscali- formeranno un advisory board che avrà il compito di riflettere sui diversi ambiti di intervento e proporre misure da mettere in atto. Ticino for Finance si è affermata in questi anni come una piattaforma di confronto ampia tra pubblico e privato, con tutte le anime del distretto intorno a un tavolo, e proprio su questa caratteristica, volta al coinvolgimento e alla partecipazione, si innesta ora l’advisory board quale organo consultivo.

Il lavoro di questo gruppo di esperti troverà un valido supporto nello studio che il noto istituto d’oltralpe BAK Basel, incaricato dal Dipartimento Finanze e Economia, ha presentato proprio in occasione dell’assemblea generale di Ticino for Finance grazie alla partecipazione del suo direttore Marc Bros de Puechredon. Nelle pagine di “Sfide e opportunità per la piazza finanziaria ticinese”, questo il titolo dello studio, viene fornito un quadro puntale e dettagliato sullo stato attuale del comparto, da cui deriva oggi il 9% del PIL cantonale. Un settore che presenta ancora margini di miglioramento significativi in termini di efficienza –ad esempio tra i gestori patrimoniali indipendenti- e che mostra punti di forza talvolta sottovalutati: basti pensare che il numero di high-net-worth e ultra-high-net-worth individual, per dire persone con disponibilità liquide di almeno 5 milioni, è cresciuto mediamente del 10% all’anno dal 2003 al 2012, ben oltre quanto registrato a livello federale.

Gestione patrimoniale dunque ma anche altre potenzialità di sviluppo che tuttavia, come mette in guardia lo studio, non saranno prive di sfide già a partire dal prossimo futuro. Come nel “nuovo” private banking che, depurato del segreto bancario, necessiterà di un cambio netto di mentalità e nondimeno dell’apertura al mercato UE. Altre opportunità significative saranno percorribili in Ticino nell’asset management, a cui in generale in tutta la Svizzera viene dedicata poca attenzione, nel commercio di materie prime, dove la piazza riveste già un ruolo di primaria importanza in Europa, e soprattutto nel cosiddetto FinTech, in cui risiedono oggi le frontiere tecnologiche in ambito finanziario.

 

 

 

 

 


 

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