Andrea Puglia dell’Ocst aiuta a fare chiarezza in merito al nuovo accordo fra Svizzera e Italia
LUGANO - Nuovo accordo, nuove imposte. Ma cosa cambia veramente – anzi cosa cambierà – nella tassazione dei frontalieri in Ticino? Facciamo un po’ di chiarezza, avvalendoci della “consulenza” di Andrea Puglia dell’Ocst, che ha seguito da vicino le trattative.
1- Cosa è accaduto oggi? Cosa non è accaduto?
Oggi è avvenuta la parafatura ufficiale dell’accordo tra Svizzera e Italia sulla tassazione dei frontalieri, che sostituirà quello del 1974 – attualmente in vigore. Si è raggiunta l’intesa definitiva tra le delegazioni tecniche di Italia e Svizzera. Non c’è ancora, invece, la firma sull’accordo. Questa verrà apposta dai ministri dei due paesi verosimilmente a marzo.
2 - Cosa cambia per la Svizzera
La Confederazione, a partire dall’entrata in vigore dell’accordo, tratterrà il 70% dell’imposta alla fonte applicata oggi ai salari dei frontalieri. Fatto 1000 franchi l’importo trattenuto oggi sulla busta paga, dunque, in futuro ne verranno dedotti alla fonte 700. Nonostante ciò, la Svizzera “guadagnerà” di più, perché non dovrà ristornare il 38% della somma ai Comuni italiani di frontiera. Su ogni busta paga, a conti fatti, la Confederazione tratterrà l’8% in più.
3 – Cosa cambia per l’Italia
La vicina Penisola applicherà per i frontalieri residenti nell’attuale fascia di confine (20 km) la stessa imposta sui redditi – Irpef – che oggi vale per i frontalieri residenti “fuori fascia”. Questo, sempre a partire dall’entrata in vigore dell’accordo. Il governo italiano ha comunque dichiarato che ci sarà un “graduale adeguamento” della tassazione nell’arco di 10 anni. Impossibile stabilire, al momento, di quanto sarà il maggiore introito per le casse pubbliche italiane.
4 – Cosa cambia per i frontalieri residenti nella fascia di confine
Per il momento, niente. A partire dal 2018, con l’entrata in vigore della nuova tassazione, scatterà l’adeguamento progressivo alle aliquote Irpef italiane. Al termine del periodo “cuscinetto” (nel 2028, in teoria) la differenza al netto dell’imposta sui redditi sarà tra il 15 e il 20%, a seconda del reddito. In futuro si potranno detrarre le spese di vita, come gli interessi del mutuo e le spese mediche.
5 - La postilla
L’Italia ha inserito nel testo dell’accordo la clausola per cui la Svizzera dovrà rinunciare a ogni azione discriminatoria nei confronti dei frontalieri. Il riferimento è ad iniziative come l’obbligo di presentare il casellario giudiziale alla richiesta del permesso G, e al voto del 9 febbraio. In sostanza, la trattativa è vincolata a quella, a più alto livello, tra Svizzera e Ue su contingenti e libera circolazione. Se salta quest’ultima, anche l’accordo finisce nella spazzatura.