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TICINOL'uomo che offre cioccolatini ai bambini, la polizia indaga

01.04.11 - 08:36
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L'uomo che offre cioccolatini ai bambini, la polizia indaga

La polizia comunale di Giubiasco sta indagando, in collaborazione con i servizi della Cantonale specializzati nei reati contro l'integrità delle persone su un uomo che avrebbe cercato di adescare alcuni bambini con dei cioccolatini alle scuole elementari di Cadenazzo. Le verifiche sono in corso per accertare la fondatezza delle segnalazioni che provengono da alcuni comuni del Sopraceneri.

Oggi LaRegioneTicino torna a parlare della preoccupazione che si respira in paese per un uomo che, avevamo già scritto martedì scorso su Ticinonline, "cercherebbe di convincere i ragazzi a salire sulla sua vettura, utilizzando "le buone maniere".  La segnalazione ci era giunta in redazione proprio grazie a una mamma che ci aveva contattati.

E intanto le lettere ai genitori da parte delle direzioni delle scuole sono partite, dopo Cugnasco Gerra nelle scorse settimane, anche da quelle di Cadenazzo.

Nella lettera della direzione di Cugnasco-Gerra si legge che un'allieva era stata avvicinata nel tragitto casa-scuola da uno sconosciuto, con intenzioni che avevano destato sospetti. La bambina è riuscita a reagire in modo molto positivo: si è allontanata e ha raccontato dell'episodio ai genitori.

L'antidoto migliore è l'educazione e il dialogo preventivo sia a casa sia a scuola.

Dubbi e timori serpeggiano anche nei Comuni vicini. A Gudo alcuni genitori hanno sentito parlare di un uomo che nella regione avvicinerebbe i bambini a bordo di un furgone blu o di un'auto bianca. Furgone blu che sarebbe stato avvistato anche a Sementina, anche se questo ulitimo episodio è stato smentito dalla direzione delle elementari contattata dal quotidiano LaRegione.

Anche se finora non vi sono conferme sul presunto adescatore, il medico Giovanni Rossetti, pediatra di Biasca, contattato da una mamma che aveva letto un articolo su internet, ha deciso di "segnalare la cosa alle associazioni di genitori, alle infermiere pediatriche, a levatrici e docenti, persone che insomma lavorano a stretto contatto con i bambini, sottolineando che finora non vi è niente di accertato.
 

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