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TICINOBarbieri, Cavallini racconta il successo della polizia: "Non è facile come in TV"

22.08.08 - 18:37
Barbieri, Cavallini racconta il successo della polizia: "Non è facile come in TV"
CAMORINO - All'indomani della cattura di Antonio Barbieri, il presunto omicida di Losone, per tutto il Corpo della Polizia Cantonale è il tempo di passare la mano agli investigatori. Il maggiore Decio Cavallini ha ripercorso le fasi più significative dei fatti, che hanno avuto come atto conclusivo l'arresto del ricercato e dei suoi 4 complici. A partire dalla chiamata ricevuta martedì sera giunta al 117 alle 21.30. Al centralino di polizia infatti una voce diceva che in via San Lorenzo, a Losone, vi era stata una sparatoria e che c'erano dei feriti gravi. La polizia è giunta sul posto senza che sia stata testimone del fatto, in un'operazione che si è subito rivelata delicata, vista la pericolosità del soggetto e che necessitava con urgenza il suo arresto.

L'intervento, come ha spiegato il comandante Decio Cavallini, ha dapprima richiesto la circoscrizione del luogo del delitto, poi l'invio di specialisti della Scientifica e infine il coordinamento di tutte le forze in campo, a braccetto con il il Ministero pubblico. "Solo nei telefilm come CSI le tracce sono chiare e il colpevole è subito preso - ha detto Cavallini - sottolineando le difficoltà riscontrate, nel prelevare le impronte lasciate dal presunto assassino, a causa della pioggia che si era abbattuta quella sera.

Dopo essere arrivati al nome del presunto omicida, è iniziata la fase intermedia dell'operazione e cioè la ricerca dell'autore. La poliza cantonale ha lavorato ininterrottamente, setacciando il territorio con unità cinofile e mobili. Dalla Questura di Verbania e dalle autorità piemontesi, che conoscono bene il soggetto, si sono potuti raccogliere ulteriori elementi ai fini delle indagini. Dopo la prima notte la polizia è riuscita ad inquadrare la situazione e a porre in essere le basi per potere stringere la morsa attorno al fuggitivo.

La svolta

Ieri pomeriggio poi è arrivata la svolta, grazie anche alle intercettazioni: "Ci è arrivata l'informazione in cui si comunicava il rintracciamento dell'autore - ha raccontato Cavallini - Siamo arrivati sul posto indicato nella segnalazione, ma il Barbieri aveva già lasciato il nascondiglio un'ora e mezza prima del nostro arrivo ed era ancora in fuga". In tutti i casi, la polizia era ormai sulle sue tracce e per il presunto omicida non vi era più via di fuga: "In questa fase si sono mobilitate le forze di polizia con l'appoggio di un elicottero". La cattura di Barbieri era ormai questione di poche ore. Arrestato alle 22.15 dalle forze dell'ordine, con ancora la sua calibro 9, Barbieri non ha opposto resistenza. "Abbiamo tolto dalla circolazione un elemento pericoloso e il sollievo della popolazione è palpabile", ha detto Decio Cavallini.

"C'è stata la collaborazione di tutti. Gli agenti hanno lavorato dalle 24 alle 36 ore di fila. Un grazie anche all'ottimo coordinamento avuto con le polizie comunali e di confine". "E' stato un lavoro eccellente, che andava fatto".

Missione compiuta quindi. Ora il lavoro passa agli inquirenti che già oggi hanno cominciato a interrogare Antonio Barbieri, piantonato all'ospedale Civico di Lugano a seguito di un malore.


Foto d'apertura: FVR / Franjo M.

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