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BernaFFS Cargo: 5000 manifestano a Berna, "solidarietà impressionante"

19.03.08 - 18:20
FFS Cargo: 5000 manifestano a Berna, "solidarietà impressionante"
Berna - Gridando "giù le mani dalle officine!", oltre 5000 persone hanno partecipato oggi a Berna alla manifestazione svoltasi pacificamente contro il piano di ristrutturazione di FFS Cargo. Lavoratori con famiglie e simpatizzanti hanno voluto far sentire la propria voce ai politici e a tutta la Svizzera prima del dibattito urgente del Consiglio nazionale. Il portavoce delle FFS Reto Kormann ha definito la solidarietà "impressionante". A suo avviso però ciò non basta per giungere a una soluzione consensuale.

Con lo striscione "giù le mani dal nostro papà!", è stato un gruppo di bambini a guidare simbolicamente il corteo di protesta svoltosi nel giorno di San Giuseppe. Dopo esser giunti a Berna con tre treni speciali, i manifestanti ticinesi e i simpatizzanti di altri cantoni hanno sfilato nelle vie del centro della città federale accompagnati da numerosi parlamentari e sindacalisti. Il corteo si è fermato anche sulla Piazza federale malgrado il divieto di tenervi manifestazioni durante le sessioni delle camere. Un importante dispositivo di polizia e barriere hanno impedito ai dimostranti di avvicinarsi a meno di 20 metri da Palazzo federale. I discorsi ufficiali si sono in seguito tenuti su una piazza vicina. Oltre ai consiglieri nazionali Fabio Pedrina (PS/TI) e Chiara Simoneschi Cortesi (PPD/TI), hanno preso la parola anche diversi sindacalisti della Svizzera romanda e tedesca.

"FFS Cargo appartiene alla Confederazione, dunque a tutti", ha dichiarato il presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) Paul Rechsteiner, chiedendo nel contempo che le FFS revochino entro Pasqua la ristrutturazione prevista. A suo avviso la solidarietà con gli scioperanti delle officine può muovere montagne. Per far tornare le FFS sui loro passi - ha detto - è però necessaria una forte pressione politica. Pierre-Alain Gentil, presidente del Sindacato del personale dei trasporti (SEV), ha sostenuto questi propositi. La sospensione dei provvedimenti da parte di FFS Cargo non basta: le Ferrovie federali cercano semplicemente di guadagnare tempo, ha sostenuto.

Il presidente del Partito socialista grigione e segretario regionale del SEV, Peter Peyer, ha appoggiato la manifestazione, commentando però che "la decisione viene presa in parlamento, non in strada". Uno spettatore della manifestazione, uno zurighese cinquantenne, ha espresso la sua simpatia per i ticinesi, ma ha anche affermato di essere preoccupato per la possibile intensificazione della protesta.

Le FFS dal canto loro hanno preso atto della manifestazione affermando che essa "mostra l'interesse che sussiste per l'azienda". Secondo il portavoce di FFS Kormann, bisogna però ora concentrarsi sul dialogo, "il cui esito è aperto".



ATS
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