L’OCST, si legge ancora, "ha perciò posto la lotta contro la disoccupazione giovanile tra i suoi obiettivi prioritari. Vi ravvisa un fattore preoccupante di disagio, che non solo penalizza i giovani stessi, ma pervade l’intero tessuto sociale, pregiudicandone a lungo termine gli equilibri e la stabilità".
"Puntare l’obiettivo sulla disoccupazione giovanile - continua l'OCST - non equivale a scordare o sottovalutare le difficoltà incontrate da altre fasce di disoccupati. Oltre ad essere la fascia di età più colpita, l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro presenta caratteristiche specifiche che chiedono l’adozione di provvedimenti altrettanto mirati. Una compatta mobilitazione a sostegno dei giovani risponde ad un profondo interesse non solo dei giovani stessi ma dell’intero corpo sociale e, di riflesso, dell’economia".
L’OCST "intende contribuire ad incentivare l’azione e la collaborazione tra tutte le forze sociali nell’intento di agevolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro". E a questo scopo ha realizzato un rapporto con la collaborazione di Nadia Cataldi (Master in economia, istituzioni e politiche pubbliche dell’Università della Svizzera italiana) sperando che "possa costituire un fruttuoso strumento di discussione e di lavoro".