Finora la legislazione stradale distingue il trasporto professionale di persone e l'uso normale di vetture
BERNA - Chi possiede una patente di guida per auto da turismo deve poter trasportare anche persone a titolo professionale. Il Consiglio federale sostiene una mozione in questo senso di Philippe Nantermod (PLR/VS).
La legislazione stradale distingue il trasporto professionale di persone e l'uso normale di vetture. Secondo l'autore del testo, tuttavia, «i pericoli posti dai conducenti sono identici se i veicoli sono esattamente gli stessi e circolano sulla medesima rete stradale».
Oltretutto, secondo Nantermod il trasporto passeggeri professionale non implica un uso maggiore delle strade e i privati possono utilizzare la vettura molto più assiduamente dei conducenti di professione.
A suo avviso, l'autorizzazione necessaria al trasporto di persone per scopi professionali persegue essenzialmente obiettivi protezionistici e fiscali, generando un'inutile burocrazia e limitando il mercato per i consumatori.
Nella sua presa di posizione pubblicata oggi, il Consiglio federale afferma di sostenere la mozione, senza precisare se condivida o meno le argomentazioni del deputato vallesano.
No a incentivi per chi consegna la patente - Sempre in tema patenti, nessun incentivo finanziario sarà dato ai conducenti ultrasettantenni che consegnano la patente di guida: costerebbe troppo al settore pubblico. È il parere del Consiglio federale in merito a un postulato di Fabio Regazzi (PPD/TI), che proponeva una partecipazione fra il 50% e il 100% sull'abbonamento generale di seconda classe delle FFS.
Nel recente dibattito parlamentare che ha portato alla decisione di elevare da 70 a 75 anni il limite d'età per il primo esame attitudinale alla guida, il governo si è detto pronto ad adottare misure di accompagnamento per incoraggiare gli anziani a consegnare la patente, ricorda Regazzi nel suo intervento.
Secondo l'esecutivo, la cui risposta è stata pubblicata oggi, le iniziative in questo senso devono limitarsi all'informazione e alla sensibilizzazione. "Un sovvenzionamento a pioggia comporterebbe inoltre notevoli spese per il settore pubblico".