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SVIZZERAPiù mezzi per le energie rinnovabili

02.12.14 - 15:54
Più mezzi per le energie rinnovabili

BERNA - La volta energetica in senso ecologico non è fattibile se i mezzi per promuovere le energie rinnovabili non vengono innalzati. Ne è convinto il Consiglio nazionale che ha approvato oggi un incremento del supplemento rete riscosso tra i consumatori, parte del quale servirà alla realizzazione di centrali idroelettriche, sia piccole che grandi. Il dibattito prosegue domani.

Dopo 12 ore di discussioni sulla strategia energetica 2050 del Consiglio federale, il plenum è giunto più o meno a metà del dossier. Il presidente della Camera Stéphane Rossini (PS/VS), preoccupato che non si possa terminare l'esame del dossier entro giovedì, ha invitato i colleghi a cincischiare di meno per concentrarsi invece sull'essenziale.

Al pari di ieri, il plenum ha ribadito di volere fare sul serio per quanto riguarda la promozione delle energie rinnovabili, grazie alle quali si pensa di poter compensare il calo della produzione energetica dovuta all'abbandono a tappe del nucleare.

Per 105 voti a 75, la camera del popolo ha deciso di innalzare il supplemento rete riscosso tra i consumatori dagli attuali 1,5 centesimi per chilowattora a 2,3 ct/Kwh. Il supplemento rete confluisce nell'omonimo fondo destinato a finanziare la rimunerazione a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica (RIC) pulita (solare, eolico e biomassa).

PLR e UDC avrebbero voluto rimanere al limite attuale, sostenendo che gli 850 milioni annuali di entrate rappresentano una somma sufficiente che non pesa eccessivamente sull'economia e le famiglie. Tutti gli altri partiti hanno sostenuto, invece, che il limite attuale equivale di fatto a congelare sine die migliaia di progetti pronti per essere realizzati.

Oltre 36 mila dossier sono in lista d'attesa, ha sottolineato la consigliera federale Doris Leuthard, con un potenziale di produzione di energia equivalente a tre vecchie centrali nucleari. Per la ministra dell'energia, i 100 franchi al massimo che pagheranno le famiglie ogni anno sono un buon investimento per lo sviluppo delle capacità energetiche all'interno del paese. L'ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, ha sottolineato la Leuthard, ci permetterà inoltre di ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di elettricità.

Le imprese che consumano molta corrente elettrica si vedrebbero restituire il supplemento se i costi energetici ammontano almeno al 10% del valore aggiunto lordo. In questo modo non dovrebbero essere svantaggiate rispetto alla concorrenza estera.

Nuovo sistema di sovvenzionamento - La camera ha poi deciso di rimpiazzare l'attuale sostegno all'immissione di corrente verde nelle rete con un sistema di premio - basato sull'attuale rimunerazione a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica (RIC) - che favorisca i produttori che rispettano maggiormente i bisogni del mercato.

Il sistema intende incoraggiare quei produttori che immettono energia nelle rete quando ve ne è bisogno, come negli orari di punta del mezzogiorno per esempio, e permettere ai gestori degli impianti di generare elettricità ai costi di produzione.

UDC e PLR avrebbero voluto depennare dalla legge ogni tipo di aiuto, poiché a loro parere si crea una distorsione della concorrenza. Per Doris Leuthard, invece, tale supplemento è necessario per permettere un giorno alle energie pulite di "camminare da sole".

Promozione delle grandi centrali elettriche - Il Nazionale si è detto pure favorevole a sostenere le centrali elettriche ora in difficoltà a causa del prezzo in discesa dell'energia: gli impianti piccoli e grandi dovrebbero approfittare del sostegno federale.

I premi per l'immissione di elettricità verrebbero concessi a impianti con una potenza compresa tra 1 e 10 Megawatt. La legge prevede eccezioni per gli impianti sotto la soglia minima ubicati su corsi d'acqua già sfruttati. Inoltre, anche le centrali con una potenza inferiore a 1 megawatt o superiore a 10 megawatt potrebbero ottenere un sostegno per gli investimenti necessari alla realizzazione.

La Camera del popolo ha anche stabilito che i gestori di centrali a legna possano ricevere contributi per gli investimenti. Un bonus agricolo è invece previsto per chi sfrutta impianti a biogas utilizzando il letame prodotto in loco.

Impianti energetici anche in zone protette - Nonostante l'opposizione di parte del campo rosso-verde, il Nazionale ha inoltre deciso che, in futuro, dovrebbe essere possibile realizzare centrali idroelettriche, di pompaggio/turbinaggio o eoliche a partire da una certa taglia o importanza in zone naturali protette, esclusi i biotopi di importanza nazionale - 2% del territorio nazionale - e le riserve di selvaggina e per gli uccelli migratori.

Per la maggioranza del plenum, sostenuta dalla consigliera federale Doris Leuthard, la promozione delle energie pulite e il loro sviluppo richiedono che le installazioni per la realizzazione di dighe o parchi eolici vengano dichiarate di interesse nazionale e non solo locale.

Non si tratta di attribuire maggioranza importanza a questi impianti rispetto alla protezione della natura e del paesaggio, ha sottolineato la ministra dell'energia, ma di fare in modo che questi interessi talvolta divergenti si trovino "sullo stesso piano".

Ats

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