Lo ha affermato il direttore dell'ASNI Werner Gartenmann, dopo che la Cancelleria ha inviato al comitato referendario un documento in cui fornisce dettagli sul numero delle sottoscrizioni raccolte.
Nel caso degli accordi fiscali con la Germania, le firme certificate dai comuni entro i termini prestabiliti, ma giunte in ritardo a Berna, sono 2'841 e nel caso della Gran Bretagna 2'809. In merito al terzo referendum, relativo all'Austria, non ci sarebbero invece state consegne ritardate.
Con questi numeri il referendum sugli accordi con la Germania avrebbe riunito 51'295 firme - la soglia richiesta è di 50'000 - e quello con la Gran Bretagna 50'172. L'ASNI chiede quindi alla Cancelleria di prendere in considerazione anche le firme consegnate dopo le scadenze.
Qualora la Cancelleria non dovesse fare marcia indietro, la sola soluzione, secondo Gartenmann, è ricorrere al Tribunale federale. Il comitato dell'ASNI prenderà una decisione in merito il 29 ottobre.