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ARGOVIARinchiuse l'amico in una grotta e lo lasciò morire: confermati 19 anni di carcere

25.03.24 - 15:13
La vicenda fece scalpore nel 2019. Oggi è stata confermata la sentenza che è simile a quella di prima istanza. Tutto era nato come una sfida
FOTO TELE m1
Fonte ATS
Rinchiuse l'amico in una grotta e lo lasciò morire: confermati 19 anni di carcere
La vicenda fece scalpore nel 2019. Oggi è stata confermata la sentenza che è simile a quella di prima istanza. Tutto era nato come una sfida

BRUGG - Pena confermata per il 25enne che nel 2019 ha rinchiuso un amico in una grotta sulla collina sovrastante Brugg e lo ha abbandonato, uccidendolo. Il Tribunale cantonale argoviese lo ha condannato a 19 anni e due mesi di carcere sospesi a favore di un trattamento stazionario. La pena è identica a quella pronunciata in prima istanza dal Tribunale distrettuale di Brugg (AG). Confermato quindi anche il "piccolo internamento", un trattamento stazionario previsto per autori affetti da grave turba psichica. La sua durata dipende dal successo del trattamento.

Durante l'udienza, il giudice si è rivolto all'imputato invitandolo a «cogliere l'occasione» e partecipare alla terapia in modo che questa abbia successo. In caso contrario, ha detto, rischierebbe il carcere, «deve rendersene conto». Il giovane ha rifiutato diverse terapie negli ultimi anni. Durante il processo il giudice ha anche respinto le tesi della difesa, secondo cui il giovane dovesse essere dichiarato non imputabile a causa dei suoi disturbi mentali.

I fatti

All'inizio di aprile del 2019 era stata denunciata la scomparsa di un 24enne svizzero del cantone di Zurigo. I tentativi di ricerca non avevano dato esito. Esattamente un anno dopo, nell'aprile del 2020, alcuni escursionisti della zona si sono imbattuti sul Bruggerberg nell'ingresso della grotta, che era stato riempito. Incuriositi, hanno scavato e scoperto i resti della persona scomparsa. Dopo varie indagini, la polizia cantonale argoviese ha arrestato l'attuale imputato il 26 marzo del 2021. Poco dopo ha confessato il crimine. Da allora sta scontando anticipatamente la pena. Secondo la Procura di Brugg-Zurzach, domenica 7 aprile 2019, con il pretesto di una prova di coraggio, il giovane ora condannato ha indotto quello che doveva essere un amico a strisciare nella grotta bassa e stretta. Poi ha bloccato l'ingresso con una grossa pietra, l'ha ricoperta di terra e se n'è andato. In base alla perizia del medico legale, la vittima è probabilmente morta per assideramento.

Secondo l'accusa, solo una settimana prima di quell'escursione sul Bruggerberg, l'accusato aveva già tentato di uccidere il compagno: durante una gita in Ticino, quando i due si trovavano su una cresta di montagna, lo aveva spintonato in un ripido pendio. Con molta fortuna, il giovane se l'era cavata con semplici escoriazioni. La sentenza odierna include anche questo tentato assassinio.

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