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L'agente 29enne aveva ucciso un 22enne ubriaco mentre era disteso sulla carreggiata
FRIBURGO - Il Tribunale cantonale friburghese ha prosciolto in appello oggi la poliziotta vodese che nell'agosto 2014 aveva investito, uccidendolo, un giovane coricato sull'autostrada A1 nelle vicinanze di Bussy (VD). La 29enne non può essere riconosciuta colpevole di omicidio colposo.
Ritenendo il comportamento dell'imputata adeguato alle circostanze, la Corte ha respinto il ricorso presentato dai genitori della vittima contro la sentenza di primo grado pronunciata nel 2015 dal Tribunale della Broye (FR). La legale dei parenti ha annunciato di non aver intenzione di ricorrere presso il Tribunale federale.
La notte in cui è avvenuto il dramma, la vettura della gendarmeria vodese al cui volante si trovava l'agente stava circolando a sirene spiegate in direzione di Payerne (VD), dove le forze dell'ordine erano state chiamate da un giovane che affermava di essere stato aggredito con un taser.
Nelle vicinanze di Bussy, l'automobile aveva urtato nonostante una frenata di emergenza un 22enne che stava rientrando a piedi a Estavayer-le-Lac (FR), dopo aver trascorso la serata a Payerne (VD). Nel corpo del giovane, che al momento del dramma era coricato sulla carreggiata, l'autopsia aveva rilevato un'alcolemia del 2,4 per mille.
Secondo i giudici cantonali, la velocità della vettura era adeguata all'intervento ufficiale e urgente degli agenti, chiamati a Payerne in seguito all'aggressione. Il nesso di causalità fra un eventuale errore dell'autista e il decesso della vittima è stato comunque rotto dal comportamento irrazionale e imprevedibile della vittima, coricatasi in piena notte sull'autostrada, hanno rilevato i giudici.
