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SVIZZERA / NEPALAlcuni svizzeri bloccati in Nepal: "Laggiù sono nel panico"

27.04.15 - 18:21
Le testimonianze di chi non è ancora riuscito a rientrare e si trova tra morti, macerie, e persino senza cibo e acqua
20minuten/ZVG
Alcuni svizzeri bloccati in Nepal: "Laggiù sono nel panico"
Le testimonianze di chi non è ancora riuscito a rientrare e si trova tra morti, macerie, e persino senza cibo e acqua

KATHMANDU - Migliaia di morti, danni ingenti, e milioni di persone bisognose d'aiuto. Tra queste anche degli svizzeri. È a grandi linee il bilancio attuale in seguito al sisma che ha colpito il Nepal.

"È nel panico, al telefono gridava", racconta a 20minuten Salvatore N. preoccupato per sua sorella, una 27enne svizzera che si trovava nel Paese al momento del disastro, e che è riuscita a contattare il fratello (anche se per pochi istanti) grazie a un telefono satellitare condiviso con altre persone.

Lei è rimasta illesa, ma è terrorizzata. Il fratello spiega di non avere altre informazioni. La telefonata è durata poco e non restano che incertezza e preoccupazione.

Lo stesso sentimento lo vive Céline D. Si sente impotente non riuscendo ad aiutare la sua migliore amica che, attualmente, è a Kathmandu con il fidanzato e ha trascorso la notte sotto la pioggia, senza cibo o acqua. "Le sue forze sono allo stremo", racconta l'amica. A ciò si è aggiunta un'infezione renale che causa alla donna forti dolori. L'amica è arrabbiata con il Dipartimento federale degli affari esteri: "Quando ho chiamato chiedendo in che modo il DFAE avrebbe voluto aiutarla, una signora dall'altra parte del telefono mi ha urlato contro".

Preoccupato e arrabbiato è anche il padre di una 21enne svizzera, Tamara S., che potrà ripartire questa sera: "Il DFAE in Svizzera non ci è stato di alcun aiuto. Erano completamente sopraffatti - spiega l'uomo -. L'ambasciata a Kathmandu ha almeno mostrato comprensione e offerto un posto dove dormire. E loro in questo momento hanno molte altre preoccupazioni".

Il vallesano Alex Heinzen era con la sua fidanzata a Tengboche (nel nord del Nepal) durante il terremoto. Ha pubblicato su Facebook le foto di case distrutte. Sua figlia Michelle riesce ad avere con lui sono contatti sporadici: "Hanno avito fortuna, un giorno prima erano ancora sul campo base dell'Everest", spiega. Il padre cercherà ora di raggiungere l'aeroporto e partire per tornare a casa.

 

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