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VALLESEMuore in una festa studentesca: il padre cerca la verità

08.05.24 - 23:15
La Procura vallesana non è ancora riuscita a fare chiarezza sulla morte di un 24enne dell’Università di Losanna.
Polizia Vallese
Fonte Blick
Muore in una festa studentesca: il padre cerca la verità
La Procura vallesana non è ancora riuscita a fare chiarezza sulla morte di un 24enne dell’Università di Losanna.

SION - I fatti risalgono alla notte tra il 28 e il 29 ottobre 2023. Il corpo di un ragazzo viene trovato privo di vita vicino a un fiume del comune di Trient. Il 24enne si trovava in Vallese per partecipare a una festa organizzata dagli studenti del quinto anno di medicina dell'Università di Losanna. Un momento di svago, per staccare la spina e concedersi una pausa dallo studio in biblioteca, finito in tragedia.

Il ragazzo è stato trovato in stato di ipotermia, a torso nudo e scalzo, poco lontano dall'albergo dove alloggiava con gli amici. L'intervento della Rega e i tentativi di rianimazione all'ospedale di Sion si sono rivelati inutili.

Sono tanti ancora i punti interrogativi che avvolgono la vicenda. Dopo 100 giorni gli inquirenti non sono ancora stati in grado di fornire una spiegazione al padre del ragazzo. «Mio figlio non si è recato alla festa per morire», ha spiegato l'uomo ai colleghi del Blick. «Quando i medici mi hanno detto che non c'era niente da fare sono crollato». 

Il padre ha deciso di rompere il silenzio e affidarsi alla stampa perché da parte delle autorità vallesane non ha ricevuto, secondo lui, le necessarie spiegazioni sulla morte del figlio.

La Procura, che ha aperto un'indagine, tende a escludere il coinvolgimento di una terza persona. Un'ipotesi non confermata che non ha convinto per niente il padre del 24enne. «Il suo telefono era rotto. Abbiamo trovato sangue sui suoi vestiti ed era scalzo. Non sto dicendo che qualcuno gli abbia fatto deliberatamente del male. Gli studenti nascondono qualcosa? Mio figlio è stato drogato? È stato investito da un'auto?».

Ed è proprio il silenzio degli altri studenti presenti alla festa che fa andare su tutte le furie il padre della vittima. L'uomo ha cercato di contattare uno a uno gli amici di suo figlio. Non tutti hanno accettato di parlargli. Lo stress, gli esami, la sessione che entra nel vivo: queste sarebbero state le scuse degli studenti che hanno sbattuto in faccia la porta al padre del 24enne. «I suoi compagni non vogliono aprire bocca. Hanno paura per la loro carriera», dice amareggiato l'uomo.

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