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SVIZZERA"Le energie rinnovabili vanno integrate nel mercato"

04.02.14 - 14:59
"Le energie rinnovabili vanno integrate nel mercato"

ZURIGO - Avenir Suisse, il forum di riflessione del mondo economico elvetico, chiede una profonda riforma della promozione delle energie rinnovabili come l'eolico e il solare. L'attuale prassi di sovvenzionamento attraverso la rimunerazione a copertura dei costi per l'immissione in rete di energia elettrica (RIC) è troppo poco efficiente e distorce il mercato, è stato affermato oggi in una conferenza stampa a Zurigo. Invece di sussidi viene proposto un modello di quote.

 

Poiché i costi di produzione delle energie rinnovabili di regola sono superiori al prezzo di mercato, dal 2008 la Svizzera interviene in sostegno attraverso la RIC. I consumatori coprono la promozione con un supplemento, che nel 2013 ammontava a 0,35 centesimi per kilowattora (KWh).

 

Per l'applicazione della strategia energetica il Consiglio federale intende accrescere questa indennità fino a un massimo di 2,3 centesimi/KWh. I consumatori pagherebbero così 1,4 miliardi di franchi all'anno, ha dichiarato il direttore di Avenir Suisse Gerhard Schwarz davanti ai media.

 

Non si tratta di noccioline e vale la pena di cercare nuovi modelli più sensati dal punto di vista economico, ha affermato Schwarz. La RIC è "un errore piuttosto grosso e salato". Si sovvenziona a tutti i costi, senza stimoli rilevanti per orientare gli investimenti in energie rinnovabili alle necessità del mercato.

 

Una delle maggiori debolezze della RIC sta nel fatto che è il mondo politico a decidere quali tecnologie sostenere, distribuendo di conseguenza i mezzi finanziari, ha spiegato l'esperto di energia in seno ad Avenir Suisse Urs Meister. Ciò comporta che i produttori non si preoccupano della situazione di mercato ma continuano a generare energia anche se non c'è domanda.

 

Già oggi un'offerta molto ampia di energia solare in Germania durante l'estate conduce a una sovrabbondanza di elettricità e a un crollo dei prezzi, se non addirittura a tariffe negative sul mercato. A causa del commercio internazionale anche la Svizzera ne subisce le conseguenze.

 

Secondo Avenir Suisse non ha quindi senso promuovere la stessa energia rinnovabile con la medesima strategia come in Germania. Obiettivo della svolta energetica è impiegare nel modo più efficiente possibile le energie rinnovabili e non sovvenzionare impianti fotovoltaici sui tetti dei proprietari di case unifamiliari.

 

Secondo Meister la soluzione migliore per la promozione di tecnologie rispettose del clima sarebbe, teoricamente, un commercio di certificati di emissioni CO2 a livello europeo. In realtà esso esiste già, ma ha perso importanza a causa dei sostegni diretti alle energie rinnovabili.

 

Quale alternativa Avenir Suisse propone quindi un modello di quote: spetterebbe ai fornitori o eventualmente ai grandi consumatori rispettivamente vendere o acquistare una parte di energia da fonte rinnovabile. I primi potrebbero farlo attraverso la produzione in proprio o con l'acquisto di certificati ecologici. L'organizzazione si è espressa a favore dell'integrazione di grandi centrali idroelettriche e della computazione della produzione di energie rinnovabili all'estero.

 

Un modello di quote, ha sostenuto Meister, presenterebbe diversi vantaggi: invece di una determinata tecnologia verrebbe promossa la concorrenza tra le energie rinnovabili. Produzione e composizione dell'elettricità verrebbero così stabiliti attraverso il prezzo e le energie rinnovabili sarebbero meglio integrate nel mercato dell'elettricità. Inoltre, ha affermato, con un modello di quote si potrebbe reagire in maniera flessibile alla politica energetica e climatica dell'Unione europea.

 

Ats

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