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BERNAFrenare l'immigrazione, ecco come

07.06.13 - 14:11
La proposta della senatrice sangallese PLR Karin Keller-Sutter per fermare il flusso di immigrati: "Assumere donne, over 50 e stranieri già residenti in Svizzera"
Foto d'archivio (Keystone)
Frenare l'immigrazione, ecco come
La proposta della senatrice sangallese PLR Karin Keller-Sutter per fermare il flusso di immigrati: "Assumere donne, over 50 e stranieri già residenti in Svizzera"

BERNA - Nei prossimi anni i nemici degli accordi bilaterali avranno tre possibilità di minare gli accordi con l'Unione Europea. La prima è la votazione sull'iniziativa dell'UDC contro la immigrazione di massa, la seconda è l'iniziativa Ecopop e la terza è il probabile referendum contro l'estensione della libera circolazione alla Croazia.

Karin Keller-Sutter, consigliera degli Stati PLR, è favorevole agli accordi bilaterali, ma "di fronte al malessere espresso della popolazione non possiamo permetterci di affrontare le prossime votazioni dicendo che va tutto bene e si può andare avanti così" ha dichiarato uno dei volti noti della politica svizzera.

Uno degli aspetti più dibattuti in Svizzera è quello dell'immigrazione. La liberalizzazione e l'apertura del mercato del lavoro dà piena libertà ai datori di lavoro di assumere personale dall'estero. Gli effetti si stanno facendo sentire: negli ultimi anni sono stati circa 80mila all'anno gli stranieri che in media sono giunti Svizzera. Un'ondata che alcuni ritengono sia troppo difficile da gestire per un piccolo paese come il nostro e che potrebbe avere ripercussioni negative, come un esplosione dei costi di ordine sociale e infrastrutturale non indifferenti e difficilmente gestibili. Come fare, allora, a tamponare questo flusso di lavoratori dall'estero? La senatrice san gallese avanza un'idea che di per sé non è nuova e l'ha elaborata in una mozione sottoscritta da 20 consiglieri agli stati e cioé quella di sfruttare meglio la forza lavoro interna. Per farlo, però, ha osservato Keller-Sutter, il Consiglio federale dovrebbe coordinarsi con Cantoni e mondo economico e produttivo per elaborare una serie di misure che stimolino l'occupazione interna e, di conseguenza, lo sfruttamento della forza lavoro.

Keller-Sutter individua quattro punti:

Far tornare le donne nel mondo di lavoro - sgravi fiscali per le aziende che offrono posti di asilo nido per i figli delle proprie dipendenti

Stimolare la occupazione degli over 50 - Gli importi di cassa pensione non dovrebbero aumentare con l'avanzare dell'età, ma restare fissi. In questo modo per i datori di lavoro risulterebbe più interessante assumere o tenere i lavoratori più anziani.

Meno “accademizzazione” nella formazione professionale - Keller-Sutter non nasconde la sua preoccupazione che riguarda la tendenza, tutta europea, di porre come requisito base la maturità anche per candidarsi a professioni che non lo necessiterebbero, come per esempio le maestre d'asilo. "Dobbiamo fare in modo che non si ostacoli ulteriormente la possibilità di accedere a molte professioni innalzando i requisiti, perché così facendo sarebbero sempre di più gli svizzeri esclusi dalla possibilità di trovare un posto di lavoro" ha dichiarato la Keller-Sutter. E invece gli imprenditori cosa fanno? Assumono forza lavoro dall'Unione Europea che dispongono dei requisiti e dei titoli di studio richiesti.

Assumere stranieri che abitano in Svizzera - Nell'ambito agricolo o nel settore gastronomico e alberghiero i datori di lavoro dovrebbero scegliere gli stranieri che abitano e sono residenti già in Svizzera e non andarli a prendere all'estero.

George Sheldon, professore di economia del lavoro a Basilea saluta positivamente le proposte della senatrice sangallese. L'alto tasso di immigrazione non è che il risultato del comportamento dei datori di lavoro in Svizzera, che scelgono di importare la forza lavoro dall'estero. "E' logico - ha aggiunto il professore - se si vuole frenare l'immigrazione, bisogna trovare la manodopera necessaria in Svizzera". Sheldon è convinto che si potrebbe attingere, anziché all'estero, in Svizzera, sfruttando meglio il grande potenziale rappresentato dalle donne e dagli over 50.

Negli ultimi anni l'occupazione femminile è aumentata fortemente in Svizzera ma sono molte le donne che lavorano a tempo parziale.

Per quanto riguarda la proposta di fissare un importo fisso mensile per il fondo previdenziale del secondo pilastro, indipendentemente dall'età del lavoratore, il professor Sheldon ritiene che le cose non cambierebbero molto. Secondo uno studio, infatti, i lavoratori dipendenti con più esperienza sono consapevoli che a un aumento dell'età e quindi dei contributi di seconda pensione, corrisponde a una minima possibilità di vedersi aumentata la paga nel corso degli anni.

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