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ZURIGOIl centenario della Rivoluzione russa al Museo nazionale

22.02.17 - 11:06
Il centenario della Rivoluzione russa al Museo nazionale

ZURIGO - In occasione del centenario della Rivoluzione russa il Museo nazionale di Zurigo presenta da venerdì al 25 giugno una mostra che racconta - attraverso foto, documenti, oggetti d'arte e dipinti - la storia della Russia in quel periodo e i suoi effetti sulla Svizzera.

Nel XIX secolo la Russia era tra i principali paesi di emigrazione per gli svizzeri: sono stati oltre 20'000 quelli che, fino al 1917, hanno varcato il confine russo per iniziare una nuova vita, scrive il museo in un comunicato.

La migrazione però avveniva anche in senso opposto: nel 1910 vivevano in Svizzera circa 8500 persone provenienti dalla Russia europea, di cui la metà a Zurigo. L'esule forse più celebre in assoluto fu Vladimir Ulianov, detto Lenin, che visse più di sei anni tra Ginevra, Berna e Zurigo, portando avanti da qui i suoi piani sovversivi. La sua scrivania dell'appartamento zurighese nella Spiegelgasse 14 viene esposta come oggetto rappresentativo di tale periodo.

Tuttavia anche per artisti, intellettuali e altri rivoluzionari russi la Svizzera fu una meta ambita. In quanto democrazia liberale e Stato neutrale in politica estera, garantiva la libertà di stampa e di pensiero. Qui inoltre, diversamente che in Russia, le donne potevano frequentare l'università.

Nell'aprile del 2017, dopo la Rivoluzione di febbraio, Lenin tornò da Zurigo a Pietrogrado (San Pietroburgo). Con la presa di potere dei bolscevichi in seguito alla Rivoluzione d'ottobre, e con la guerra civile iniziata l'anno successivo, i rapporti diplomatici tra Svizzera e Russia si raffreddarono.

Fotografie, lettere e documenti ufficiali lasciano intuire come le voci sul presunto coinvolgimento dell'ambasciata sovietica nello sciopero generale del 1918 in Svizzera alimentarono ulteriormente i timori di una deriva comunista. L'ambasciata sovietica venne espulsa dal paese, i rapporti diplomatici interrotti e riavviati solo nel 1946.

Nell'ambito della mostra allestita in collaborazione con il Deutsches Historisches Museum di Berlino (DHM) nella nuova ala del Museo nazionale, 26 scrivanie illustrano le tappe degli avvenimenti in Russia dal 1917 al 1932: la guerra civile, le carestie, lo sviluppo della politica economica, la lotta di Iosif Stalin contro l'opposizione e la sua ascesa al potere, l'industrializzazione e le sue conseguenze.

La mostra si sofferma inoltre sulla creazione del Gulag. Nel 1923, ancora sotto Lenin, nacque il primo campo di lavoro correttivo, che diverrà il modello del sistema dei lager sovietici. La mostra si conclude agli inizi degli anni Trenta con la fine del Primo Piano quinquennale.

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