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SVIZZERAMinacciata di morte per il no al crocifisso a scuola, famiglia tedesca parte

22.10.10 - 15:06
Keystone
Minacciata di morte per il no al crocifisso a scuola, famiglia tedesca parte

BERNA - Dieci giorni dopo il licenziamento di un insegnante a Stalden, in Vallese, la presenza contestata di un crocifisso in una classe scolastica ha avuto conseguenze spiacevoli anche a Triengen, nel canton Lucerna. Una famiglia tedesca ha deciso di lasciare la Svizzera dopo aver ricevuto minacce di morte a causa della sua opposizione a questo simbolo religioso.

Il 41enne padre di famiglia, membro, come il docente vallesano, dell'Associazione svizzera dei liberi pensatori che ha dato oggi la notizia sul suo sito web, era intervenuto presso la direzione scolastica affinché il crocifisso appeso nell'aula di scuola elementare frequentata dai suoi due figli fosse tolto.

Le stesse autorità cantonali raccomandano alle scuole di togliere i crocifissi se a qualcuno disturbano. Il direttore della scuola di Triengen ha tuttavia rifiutato categoricamente di dar seguito alla richiesta del genitore: "Lei non mancherà di essere al corrente del fatto che è domiciliato in un comune dell'Occidente cristiano", gli scritto il direttore nella lettera di risposta, ricordandogli che gli abitanti di Triengen sono per l'83% cattolici o protestanti.

Il tedesco si è allora rivolto alle autorità comunali, che gli hanno fornito in un primo tempo una risposta positiva, in accordo con il Dipartimento cantonale della pubblica educazione. Ma poi ci hanno ripensato: mercoledì scorso hanno fatto sapere che i crocifissi sono stati sostituiti da una croce senza il Cristo. Il Comune ha così pensato di aver trovato una soluzione di compromesso, ricordando che la sentenza del Tribunale federale del 1990 riguardante la scuola di Cadro, sentenza che esigeva la rimozione del crocifisso in caso di contestazioni, riguarda unicamente questo preciso simbolo religioso.

Il libero pensatore non si è dato tuttavia per vinto. Sostenendo che il simbolo cattolico era stato semplicemente sostituito con un simbolo protestante, ha manifestato l'intenzione proseguire la sua battaglia fin davanti alla suprema corte di Losanna. Nel contempo, facendo a sua volta un passo nella direzione di un compromesso, ha proposto alla scuola di appendere la bandiera nazionale rossocrociata nelle aule, invece della croce cristiana.

Dopo aver ricevuto minacce di morte negli ultimi giorni, la famiglia tedesca ha infine deciso di andarsene. Sul suo sito internet, l'Associazione dei liberi pensatori denuncia una "caccia alle streghe". "È spaventoso - prosegue - che dei laici non possano far valere i loro diritti senza farsi insultare dalle autorità o minacciare dai fanatici cattolici".

Il libero pensatore ha egli stesso un passato religioso, seppur sui generis. Era stato infatti infatti "pastore" della "Chiesa dei sacri funghi di Svizzera" ("Sacred Mushroom Church of Switzerland"), fondata sulla tradizione dei druidi e delle streghe. L'uomo era stato arrestato nel giugno 2006 per aver venduto funghi psilocibinici allucinogeni nel suo albergo di Rüschegg-Heubach (BE) e aveva trascorso a Thun 430 giorni in detenzione preventiva.

La scorsa settimana un docente vallesano era stato licenziato a Stalden (VS) con effetto immediato. Le autorità hanno fatto valere una rottura dei rapporti di fiducia dopo il rifiuto dell'insegnante di tenere appeso un crocifisso in aula.

 

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