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ROMAUnicef: 26 mila bimbi morti ogni giorno, metà per fame

22.01.08 - 11:50
Unicef: 26 mila bimbi morti ogni giorno, metà per fame
ROMA - I bambini continuano a morire a frotte per fame, per malattie infettive, per cattive condizioni igieniche. Si tratta di 26 mila bambini con meno di cinque anni - l'80% nell'Africa sub-sahariana e nell'Asia meridionale - che nel mondo ogni giorno soccombono a cause ambientali e sociali facilmente prevenibili, praticamente scomparse nei paesi occidentali. Questo dramma quotidiano è segnalato dall'Unicef, che oggi ha presentato il rapporto sulla condizione dell'infanzia nel mondo, dedicato al diritto alla salute ("Nascere e crescere sani").

Per la prima volta nel 2006 - ribadisce l'Agenzia dell'Onu per l'Infanzia - le morti dei bambini sono scese sotto i 10 milioni (erano 20 milioni nel 1960). Tuttavia, sono ancora tanti i decessi dei più piccoli, 9,7 milioni. Nel 2006, il tasso globale di mortalità infantile sotto i cinque anni era di 72 morti ogni mille nati vivi, il 23% in meno rispetto al 1990.

Alcuni paesi in via di sviluppo come Cuba (7 morti ogni mille nati vivi), Sri Lanka (13) e Siria (14) hanno ottenuto i massimi risultati nella riduzione della mortalità infantile. Al contrario, Sierra Leone (270), Angola (260) ed Afghanistan (257) continuano ad avere i tassi più alti al mondo. All'ultimo ed ambito posto della classifica per tasso di mortalità infantile ci sono la Svezia e Singapore (189/o posto).

La mortalità infantile risente delle condizioni di vita delle madri ed anche in questo caso le informazioni non sono incoraggianti. Mezzo milione di donne muore ogni anno per motivi legati al parto o alla gravidanza. Nei paesi in via di sviluppo un quarto delle donne incinte non riceve nemmeno una visita medica prima del parto. Le bambine sotto i 15 anni hanno 5 volte più probabilità di morire per parto rispetto alle ventenni. I paesi dove è più alta la mortalità materna è il Niger (una probabilità su 7 di morire), Sierra Leone ed Afghanistan (una su 8); i più bassi Argentina (una su 530), Tunisia (una su 500), la Giordania (una su 450). Nell'Africa sub-sahariana assicurare l'assistenza sanitaria alle madri per il 90% vuol dire riuscire a salvare 800 mila bambini ogni anno.



ATS
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