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I biancoblù stanno raccogliendo quanto preventivato a inizio anno. Perché il progetto-ricostruzione continui spedito serve però di più. Servono passione, emozioni e magari... i playoff
AMBRÌ – Gli stranieri hanno risposto “presente” alle sollecitazioni. Clamorosamente mancati nelle ultime settimane, gli “import” si sono infatti risvegliati nel weekend, firmando cinque degli otto gol realizzati dall'Ambrì nei match contro Zugo e Kloten. Questo, insieme con l'arrivo di Kubalik, ancora spaesato e impalpabile ma potenzialmente molto, molto importante (per il gioco e i numeri della squadra), dovrebbe far star tranquilli i tifosi leventinesi.
La classifica è discreta, Cereda sta facendo un buon lavoro, giovani sul ghiaccio se ne vedono... Tutto secondo i programmi insomma, tutti felici? Più o meno. Perché se è vero che erano anni che i biancoblù non mantenevano le promesse estive, è altrettanto esatto dire che... l'appetito vien mangiando.
I sopracenerini sono ancora protagonisti della corsa all'ottavo posto anche e soprattutto perché le squadre che stanno loro intorno, Losanna e Ginevra in primis, stanno faticando. Pur fin qui capaci di fare il pieno di pacche sulle spalle, per continuare a sognare di entrare nella top-8 della lega i leventinesi saranno quindi costretti – ma non si è veri sportivi se non ci si prova – ad andare oltre i loro limiti. A crescere ulteriormente.
Le tante brutture delle stagioni scorse sono difficili da cancellare, da dimenticare. Nonostante ciò è giusto ammettere che Cereda&Duca, biancoblù “dentro”, stanno riportando in auge quei valori che in passato hanno fatto la fortuna del club. Cuore, grinta e passione sono infatti tornati di casa in una Valascia che forse meriterebbe di essere sempre stracolma. Ma questo non basta ancora. Per far sì che l'orgoglio sopracenerino, mai sopito, possa tornare ai massimi storici, serve una stagione vincente. Serve un colpaccio. Sul quale poi costruire future fortune. Per questo l'Ambrì non può accontentarsi degli applausi: deve fare più punti. Essere più attento e concreto. Riuscire a strappare qualcosa anche nelle partite storte (vedi Zugo) ed essere implacabile contro le rivali del suo livello.
Perché l'entusiasmo, quando si riparte, non manca mai. Il difficile viene dopo, quando, per continuare il proprio percorso di crescita, si deve mantenere sempre ben accesa la fiammella della passione. E un combustibile migliore di una gita ai playoff non c'è...
