Non del tutto soddisfatto della regular season, Hans Wallson, coach dello Zurigo, ha sbirciato agli ormai prossimi playoff: «Sarà difficile riuscire a sorprendere i bianconeri»
ZURIGO – Trentacinque vittorie e 104 punti nella classifica definitiva della regular season, il tutto alla prima esperienza in Svizzera, possono bastare per considerarsi pienamente soddisfatti? Non se vi chiamate Hans Wallson e siete seduti sulla panchina dello Zurigo.
Pur giudicando positiva la corsa dei suoi il coach svedese – arrivato all'Hallenstadion la scorsa primavera – considera infatti i Lions un progetto in corso d'opera. Con tanti pregi ma anche qualche difetto da correggere a tutti i costi.
«Sono convinto che tutti insieme, io, lo staff, i ragazzi, il club, abbiamo fatto un buon lavoro – ha ammesso il 50enne allenatore – abbiamo costruito una classifica importante e giocato fino all'ultimo per arrivare al primo posto. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi? Non so. Dobbiamo crescere, migliorare... c'è ancora tanto da fare».
Ora i playoff. Troverete un Lugano in buona salute, molto più tonico e convinto di quello degli scorsi mesi.
«Affronteremo una grande squadra, che ha ottimi giocatori. Dopo una prima parte di campionato nella quale non tutto è andato per il verso giusto, i bianconeri si sono ritrovati. Hanno cominciato a giocare bene e a vincere con continuità. Ora hanno grande confidenza nei loro mezzi e sono molto pericolosi. Sarà molto difficile riuscire a sorprenderli».
Cosa può fare la differenza in una serie playoff? Magari un successo in gara-1? O una vittoria nel primo match in trasferta?
«Non ci sono segreti, non ci sono ricette infallibili. Si deve giocare con attenzione e applicazione, tutto qui. Ah, certo, poi si deve sperare che gli episodi siano dalla tua parte. Io, in ogni caso, penso che tra noi e il Lugano sarà una sfida lunghissima. Vedrete, ci vorranno sette partite per decidere chi andrà in semifinale».
Da ticinesi siamo incuriositi dalla situazione di Pestoni. Te lo sei trovato a Zurigo e, durante la stagione, l'hai più volte pungolato. Alla fine come giudichi il suo campionato?
«È stato molto complicato ma sono contento del lavoro che ha svolto».
È, come il tuo Zurigo, un progetto da sviluppare?
«Può e deve crescere molto. Sa quel che voglio da lui e sa anche cosa deve fare, come deve comportarsi, per accontentarmi. Ha enormi potenzialità. E comunque no, non è un giocatore da “formare”: è già molto importante per la squadra».
Nei playoff troverà molto spazio?
«Ho una squadra molto forte e una rosa molto ampia. Tutti i giocatori sono indispensabili per arrivare fino in fondo».